È stata confermata in Appello la condanna a 20 anni di carcere per Walter Biot, ex capitano di fregata della Marina militare italiana. Una sentenza che chiude (almeno per ora) uno dei casi di spionaggio più clamorosi degli ultimi decenni, con risvolti da thriller internazionale e un epilogo che affonda le radici a Pomezia, dove Biot viveva con la moglie e i quattro figli.
Caso Biot, confermata in Appello la condanna penale. La spy story di Pomezia che ha scosso l’Italia
La vicenda esplode il 30 marzo 2021 in un parcheggio di Spinaceto, periferia sud di Roma. I carabinieri del Ros fermano Biot mentre consegna a un funzionario dell’ambasciata russa, Dmitry Ostroukhov, una confezione di farmaci contenente una micro-SIM nascosta tra le istruzioni.
All’interno, 181 foto e 19 documenti riservatissimi, molti dei quali mai resi pubblici per motivi di sicurezza nazionale.
Biot, 56 anni, aveva accesso a informazioni strategiche nella sede dello Stato Maggiore della Difesa, presso l’ufficio Politica militare e pianificazione. Secondo l’accusa, in cambio di 5.000 euro, avrebbe più volte passato materiale riservato ai russi. Il contesto economico difficile e le necessità familiari, tra cui le cure per una figlia malata, sarebbero state – secondo la difesa – la motivazione dietro il gesto.
Già condannato dalla giustizia militare
Già condannato a 29 anni dalla giustizia militare, ora Biot si trova a fare i conti anche con la conferma della pena da parte della magistratura ordinaria. “È una doppia condanna ingiustificata,” denuncia l’avvocato Roberto De Vita, “nonostante il rischio di violazione del principio del ne bis in idem e le pronunce della Corte Europea dei diritti dell’uomo”.
Gli incontri con il funzionario russo erano avvenuti più volte nello stesso parcheggio, a Spinaceto, con modalità da manuale dell’intelligence: pedinamenti, appostamenti, microcamere e infine l’arresto in flagranza. Una vicenda che ha messo in imbarazzo le istituzioni italiane, ben prima dello scoppio della guerra in Ucraina, e che ha aperto una crepa nei rapporti diplomatici tra Italia e Russia.
Il caso Biot è destinato a far discutere ancora: il legale ha annunciato ricorso in Cassazione e, se necessario, anche alle Corti internazionali.