Tutti in fila sulla Colombo, Jovanotti compreso. Il cantautore, impegnato in questi giorni nei suoi concerti romani, nella giornata di ieri domenica 25 maggio ha affidato ai suoi social un divertente e particolare ricordo di come sono nate alcune sue canzoni di grandissimo successo. Incredibile ma vero, sono partite proprio da qui, dalla Colombo.
Dal traffico ai ricordi di come sono nate alcune della canzoni di maggior successo di Jovanotti
In quanti abbiamo cantato “Estate 1992” di Jovanotti e quelle parole che tanto ci piacevano perché sapevano di litorale e di casa?
Jovanotti cantava “Dove andiamo? Ostia, Fregene, Rimini, Riccione, un’altra abbronzatura ed un’altra canzone legata ad una storia d’amore passeggera nata sopra il bagno-asciuga già finita la sera”.
Quello che non sapevamo è che idea e “test” di una canzone di grandissimo successo come questa, ma anche di altre, sono nati proprio in relazione alla via Cristoforo Colombo.
Lo ha raccontato lui stesso ieri, domenica 25 maggio, attraverso i suoi social, di ritorno da Ostia e in procinto di raggiungere il Palazzo dello Sport dell’Eur.
“Siamo in fila sulla Cristoforo Colombo – racconta mentre è seduto in auto, pazientemente, nonostante il traffico – la mitica Cristoforo Colombo che va da Ostia fino all’Eur. Stiamo andando dal mare verso il Palaeur dove stasera suoniamo. Stavo ripensando a una cosa. Ve la racconto”.
E qui esce, dalle sue parole, quell’incredibile e divertente racconto che arriva dal Jovanotti 2025 ma che parte molto indietro con gli anni, al Jovanotti di fine anni Ottanta inizio anni Novanta. A brani rimasti nella storia, come appunto “Estate 1992” o a “Ragazzo fortunato”. Bene, queste due super hit sono partite in qualche modo dalla Colombo.
Le ha scritte “testandole” sulla strada che porta da Ostia a Roma. Perché se il brano tiene qui, può tenere e andare alla grande ovunque.
“Quando è nato ‘Estate 1992’ oppure ‘Ragazzo fortunato’ o altri pezzi, soprattutto all’inizio dicevo ‘fammi immaginare questo pezzo sulla Colombo con il finestrino giù e il braccio fuori dal finestrino’. Funziona in quella situazione? Funziona. E allora per me quello era tipo un test. Lo facevo dentro di me. Immaginavo me lungo la Colombo con il braccio fuori e quel pezzo lì che andava. E poi ho avuto a volte ragione. Adesso mi si è affiancato uno in macchina, mi ha riconosciuto ed era contento. Oggi c’è fila perché la gente è andata al mare.. due spaghi, vongole, un bicchiere di bianco. Noi abbiamo dormito, mi sono allenato e ora si va a suonare ancora a Roma. Buona domenica”.