Dalle 12,00 di oggi, giovedì 22 maggio, la Tenuta Presidenziale di Castelporziano è stato il teatro di un evento di grande rilevanza ambientale: la Cerimonia di piantagione di nuove essenze forestali. Un gesto simbolico ma anche concreto per il futuro di questo polmone verde della Capitale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e del Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Salvatore Luongo.
Tenuta Presidenziale di Castelporziano: avviata la riforestazione con la piantumazione di migliaia di alberi, tra cui sughere e querce
La cerimonia è avvenuta nella giornata della biodiversità, per dare finalmente concretezza alla tutela e lo sviluppo di uno dei polmoni verdi più preziosi della Regione Lazio, la Tenuta Presidenziale di Castelporziano, un patrimonio naturale che si estende per quasi seimila ettari tra mare e città.
Un’imponente operazione di riforestazione urbana ed extraurbana, come sottolineato dal Ministro Pichetto Fratin, che è stata resa possibile anche grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) a protezione di questo ecosistema naturale, che rifiorisce dopo la morte della monumentale pineta.
Il declino silenzioso della pineta per la cocciniglia
Una lenta e inesorabile scomparsa che uno studio di LABUR aveva documentato, rivelando con un quadro desolante. Migliaia di pini sono stati tagliati, sollevando il dubbio che avrebbero potuto essere salvati con maggiori fondi. La dotazione annuale per la Presidenza della Repubblica è di 224 milioni di euro, ma solo 1,2 milioni sono destinati alle spese di Castelporziano, a cui si aggiungono contributi minori, per un totale di appena 200 mila euro al mese per 6 mila ettari. Una cifra esigua per la tutela di un ecosistema così vasto e prezioso.

E’ dal 2011, che la monumentale pineta di Castelporziano è sotto attacco. Il primo grave episodio si è verificato nel luglio 2016 con il coleottero Tomicus destruens, che ha portato all’asportazione di 23.700 metri cubi di legname. Un secondo diradamento ha rimosso altri 13.786 metri cubi. Poi più di recente, la spietata “cocciniglia tartaruga” (Toumeyella parvicornis) e il Tomicus hanno imposto un ulteriore taglio fitosanitario, con la vendita di circa 33.776,73 metri cubi di pini. Un’emorragia continua di alberi che aveva sollevato serie domande sulla capacità di proteggere questo inestimabile patrimonio naturale.
Il convegno e la piantumazione
Il programma dell’evento di oggi articolato in due momenti significativi. La mattinata ha preso il via con un convegno presso la Sala dei Trofei, un’occasione per discutere l’importanza della forestazione e la gestione sostenibile delle aree verdi.
Successivamente, il focus si è spostato sul sito “Dogana”, all’interno della Tenuta di Castelporziano, dove è avvenuta la cerimonia di piantagione vera e propria. Qui, decine di migliaia di nuovi alberi e arbusti, tra cui molte sughere e querce sempreverdi tipiche della macchia mediterranea (non pini), troveranno dimora, contribuendo ad arricchire ulteriormente la biodiversità del bosco.
La riforestazione nella Tenuta
In particolare grazie ai fondi europei del PNRR, per Castelporziano è arrivato il contributo più significativo nel biennio, con un investimento di quasi 7 milioni di euro.
Nello specifico, la Tenuta sarà interessata dalla messa a dimora di circa 337mila piante forestali: 80mila di queste piante sono già state trapiantate.
Le essenze provengono da centri vivaistici specializzati, come quello di Pieve Santo Stefano (AR), visitato dall’assessora Sabrina Alfonsi e dal vicesindaco Pierluigi Sanna
Entrambi infatti, lo scorso 18 marzo, si erano recati presso il centro nazionale di biodiversità di Pieve Santo Stefano, nella provincia di Arezzo, dove in serre all’avanguardia gestite dai Carabinieri forestali del CUFA, erano state “fatte crescere le specie di alberi e arbusti destinate preliminarmente al ripristino forestale nella tenuta di Castelporziano”.
L’assessora Alfonsi aveva poi spiegato che questo era solo un inizio, visto che dopo l’estate continuerà la riforestazione delle oltre 114 mila piante, tra alberi e arbusti, per Roma.