Allarme a Marconi, sventato tentativo di truffa del pedone: attenzione a questo soggetto

Come funzione la truffa del "pedone", variante sempre più diffusa della nota "truffa dello specchietto"

Immagine non collegata ai fatti

Un nuovo allarme truffa sta circolando per le strade di Roma, e questa volta il bersaglio sono gli automobilisti ignari. L’episodio, è avvenuto in pieno giorno su Via Enrico Fermi, in zona Marconi, ed è stato sventato da un’automobilista che ha poi diffuso l’allarme social sul tentativo di truffa del “pedone”, una variante sempre più diffusa della nota “truffa dello specchietto”. “Fondamentale rimanere vigili e conoscere queste nuove tattiche per proteggere se stessi e i propri cari. Attenzione a questo soggetto insospettabile” – l’avvertimento della utente.

Come funzione la truffa del “pedone”, variante sempre più diffusa della nota “truffa dello specchietto”

La vicenda che sta facendo il giro del web, secondo la ricostruzione della vittima, è avvenuta oggi, mercoledì 21 maggio all’ora di pranzo, mentre la la donna in auto stava transitando tranquillamente sulla sua corsia in Via Enrico Fermi.

Ad un tratto la sua attenzione è stata catturata da un soggetto, descritto come ben vestito, che camminava in strada pericolosamente vicino alle auto parcheggiate, anziché sul marciapiede, molto ampio in quel tratto.

La tattica del finto incidente

All’improvviso, con la coda dell’occhio, la conducente ha notato qualcosa colpire la fiancata della sua auto, e che le era sembrato una “pallina” da tennis. Un secondo dopo proprio quell’uomo aveva iniziato ad urlare in modo plateale, simulando un finto incidente e in sostanza mettendo in atto la nuova frontiera della truffa, dove il malintenzionato cerca di far credere di essere stato colpito dal veicolo, puntando sulla paura e la distrazione della vittima.

La reazione della vittima e il ruolo della Dash Cam

Fortunatamente, la prontezza di spirito della conducente ha permesso di smascherare immediatamente il tentativo. Con una reazione decisa infatti, la donna ha subito dichiarato di avere una telecamera a bordo dell’auto, la cosiddetta dash cam, e di aver ripreso l’intera scena.

Un’affermazione che sarebbe bastata a cambiare le carte in tavola. Di fronte alla presunta registrazione infatti, l’uomo avrebbe iniziato a balbettare scuse confuse e insensate, cercando di negare l’evidenza di quanto appena messo in atto.

La vittima poi, senza farsi intimidire, gli ha intimato di non provare nemmeno a simulare un contatto, perché tanto su quella vicenda, avrebbe potuto fornendo prove inconfutabili contro di lui.

In pericolo i soggetti più vulnerabili

La vicenda si è conclusa senza danni per la conducente, ma ha sollevato un’importante riflessione sui soggetti più vulnerabili:

“A me è andata bene – ha dichiarato la donna – ma penso ad una persona anziana, una neopatentata o anche una persona di animo semplice che non ha la prontezza di capire in che situazione si trova e cede al ricatto di soldi dati subito per paura di ritorsioni” – commentando il nuovo tipo di truffa che come al solito punta sulla fragilità emotiva e la mancanza di esperienza, può portare a conseguenze economiche e psicologiche gravi per chi cade nel tranello.

La denuncia e il tam tam social

Subito dopo l’accaduto, la conducente ha allertato le forze dell’ordine, fornendo una descrizione dettagliata dell’uomo e dell’accaduto. Le autorità hanno prontamente avviato accertamenti.

Ogni segnalazione simile al 112, potrebbe essere importante per bloccare sul nascere questa modalità di truffa che potrebbe capitare a tutti e specialmente agli anziani e ai giovani guidatori. Nella mia esperienza confermo l’utilità di dotarsi di una videocamera da installare in macchina (dash cam). Sono dispositivi, facilmente reperibili online e possono rivelarsi strumenti preziosi per la propria sicurezza, come dimostrato in questo caso. Non abbiate paura di chiamare le forze dell’ordine, la vostra segnalazione può salvare qualcun altro” – conclude l’automobilista.