Emergono dettagli agghiaccianti sull’omicidio di Stefania Camboni, la 59enne brutalmente uccisa nella sua abitazione di Fregene. Secondo i primi risultati dell’autopsia eseguita oggi, sabato 17 maggio, la vittima è stata colpita da oltre venti coltellate, molte delle quali inferte in punti vitali come la gola e il cuore. Gli esami tossicologici, disposti dagli inquirenti, richiederanno novanta giorni per fornire un quadro completo.
Omicidio di Fregene, i primi risultati dell’autopsia sul corpo di Stefania Camboni. La nuora resta in carcere
Nel frattempo, resta in stato di fermo nel carcere di Civitavecchia la nuora di Stefania Camboni, Giada Crescenzi, 31 anni. La donna è accusata di omicidio aggravato dalla minorata difesa della vittima e dall’abuso di relazioni domestiche e di ospitalità. Nonostante la sua dichiarazione di innocenza, Crescenzi dovrà comparire lunedì 19 maggio davanti al Giudice per l’udienza di convalida del fermo. L’attenzione si concentra ora sugli sviluppi giudiziari del caso che ha scosso la tranquilla località, frazione del Comune di Fiumicino.
Stefania Camboni è stata ritrovata senza vita giovedì 15 maggio, nella mansarda del suo villino. Le indagini si sono concentrate rapidamente sulla nuora. A incastrarla sarebbero state le sue ricerche online. Gli inquirenti avrebbero infatti scoperto che la donna aveva cercato su Google frasi compromettenti come “come cancellare tracce ematiche sul materasso” – in riferimento alla vasta macchia di sangue rinvenuta sul letto della vittima, occultata da un copriletto – e, poco dopo, “modalità per uccidere per avvelenamento una persona”.