Si svolgeranno in forma strettamente privata i funerali di Guerrino Casamonica, esponente dell’omonimo clan radicato a Roma, deceduto nelle prime ore di oggi, martedì 6 maggio, presso il Policlinico Casilino. La decisione è stata formalizzata dal Questore di Roma.
Le esequie di Guerrino Casamonica sono vietate al pubblico per il timore che assuma toni plateali e anti legalità
Il provvedimento, immediatamente notificato ai familiari più stretti e all’agenzia funebre incaricata dell’organizzazione delle esequie, è stato adottato a titolo precauzionale, in base a quanto previsto dalla normativa vigente in materia di ordine pubblico. Alla base della decisione c’è il timore di possibili manifestazioni celebrative che, come già accaduto in passato per altri membri della famiglia Casamonica, potrebbero assumere carattere eclatante.
In diverse occasioni precedenti, infatti, i funerali di esponenti del clan hanno assunto toni plateali, con cortei fastosi, musiche da film, lancio di petali e affissione di manifesti commemorativi dal forte impatto simbolico. Le autorità temono che anche in questa occasione possano ripetersi scenari simili, con una celebrazione percepita come un’apologia di uno stile di vita improntato all’illegalità.
Chi è Guerrino Casamonica
Guerrino Casamonica, nato a Marta, in provincia di Viterbo, nel 1966, era da tempo affetto da una grave malattia che ne ha causato il decesso. Il suo nome è strettamente legato alle numerose inchieste condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma che negli anni hanno smantellato la struttura del clan Casamonica.
Le operazioni delle forze dell’ordine hanno portato al sequestro e alla confisca di ingenti patrimoni illecitamente accumulati, tra cui lussuose ville e auto di grossa cilindrata, simboli della ricchezza ostentata dal clan.
Nel luglio del 2021, era stato condannato in primo grado a 10 anni e 2 mesi di reclusione per gravi reati quali associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, usura e intestazione fittizia di beni. La sentenza era stata poi confermata in appello nel dicembre del 2022, cristallizzando il suo ruolo all’interno dell’organizzazione criminale.