Roma, come funzione la truffa del finto danno: i colpi seriali messi a segno sempre con lo stesso smartphone

Il meccanismo della truffa ideato dal truffatore per estorcere denaro alla vittime, quasi sempre donne

Foto non collegata alle truffe seriali

Sono stati i Carabinieri della Stazione di Tor Bella Monaca a mettere fine ai blitz di un truffatore seriale che aveva ideato un ingegnoso, quanto illecito, sistema per racimolare denaro facile. L’uomo aveva sviluppato un modus operandi ben preciso con il quale avvicinava le sue vittime, che molto più spesso erano donne.

Il meccanismo della truffa ideato dal truffatore per estorcere denaro alla vittime, quasi sempre donne

E’ stato arrestato dai Carabinieri di Tor Bella Monaca un 45enne romano disoccupato e recidivo per tentata truffa, che simulava danni inesistenti al suo cellulare per estorcere denaro alle vittime.

L’uomo già noto alle forze dell’ordine e senza occupazione, aveva sviluppato un modus operandi ben preciso: avvicinava le sue vittime, spesso donne, accusandole falsamente di avergli danneggiato il telefono cellulare, per poi richiedere loro un immediato risarcimento in contanti per un danno in realtà mai avvenuto.

Come funzionava la messa in scena della truffa

Il meccanismo della truffa ideato dal 45enne, era semplice ma efficace, sfruttando l’elemento sorpresa e la fretta delle persone per ottenere un guadagno illecito.

L’uomo avvicinava le sue potenziali vittime con fare concitato, mostrando uno smartphone apparentemente danneggiato e sostenendo che la colpa del presunto guasto fosse da attribuire a un loro recente contatto: un urto accidentale o una manovra inavvertita.

E così, con toni convincenti e talvolta intimidatori, il truffatore richiedeva nell’immediato una somma di denaro a titolo di risarcimento per la riparazione del telefono, facendo leva sul senso di colpa o sul desiderio di evitare ulteriori complicazioni da parte delle vittime.

Sequestrato il telefono “feticcio” della truffa

Sono stata le indagini dei Carabinieri di Tor Bella Monaca a permettere di ricostruire diversi episodi in cui l’uomo aveva tentato di mettere in atto la sua truffa, sempre con lo stesso identico copione.

Poi durante la perquisizione personale dell’arrestato, i militari hanno rinvenuto e sequestrato la prova cruciale, è cioè il “ferro del mestiere” presumibilmente usato dall’uomo, e cioè uno smartphone completamente danneggiato, spento e privo di Sim Card, che era lo strumento chiave utilizzato dal truffatore per inscenare il finto danneggiamento e convincere le sue vittime a elargire il denaro richiesto.

Obbligo di firma per il truffatore seriale

Dopo l’arresto, il 45enne romano è stato condotto presso la caserma dei Carabinieri di Tor Bella Monaca per le formalità di rito. L’Autorità Giudiziaria, valutati gli elementi raccolti dai militari, ha disposto nei suoi confronti la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.