Domenica 27 aprile, il borgo di Gerano – mille abitanti alle porte di Roma – si colora per la 296° edizione dell’Infiorata, la più antica d’Italia.
Un tappeto di fiori per la Madonna: il 27 aprile Gerano rivive la magia dell’Infiorata più antica d’Italia
Un evento secolare, profondamente radicato nella tradizione del paese, dedicato alla Madonna del Cuore e alla sua venerata immagine custodita nella chiesa di Santa Maria Assunta. Si tratta di una festa che coinvolge l’intera comunità e trasforma la piazza in un’enorme opera d’arte realizzata esclusivamente con petali e foglie, senza l’uso di terre colorate.
Durante la notte precedente, i maestri infioratori, aiutati da volontari di tutte le età, si riuniscono nelle cantine per preparare i quadri.
I temi della 296° edizione
Gli otto tappeti floreali, insieme al lunotto finale, rappresentano quest’anno temi spirituali e sociali di grande impatto: il Rosone con Cuore e Nome di Maria, l’apertura della Porta Santa nel carcere di Rebibbia, la Basilica di Santa Maria Maggiore, il logo del Giubileo 2025, la carità nel pellegrinaggio, Subiaco capitale italiana del libro, la canonizzazione di Carlo Acutis e i “Pellegrini di speranza”.
Una tradizione antica
La tradizione ha radici profonde. La festa nacque in onore del quadro della Madonna del Cuore, un’opera settecentesca del pittore Sebastiano Conca, portata nel 1729 a Gerano da due gesuiti.
Secondo il racconto popolare, ogni tentativo dei religiosi di portar via il dipinto fu fermato da una pioggia improvvisa, interpretata dalla popolazione come segno della volontà della Madonna di rimanere nel paese.
La Calata
Il sabato precedente si svolge la “Calata”, quando l’immagine sacra viene tolta dalla parete della chiesa e preparata per la processione. La domenica, il corteo attraversa il tappeto floreale tra preghiere e incanto. Alla fine della processione, arriva il momento più atteso dai bambini: la “Sciarrata”, durante la quale il tappeto viene smantellato correndo e saltando tra i petali, prima del gran finale con i fuochi d’artificio.
La candidatura Unesco

Oggi, l’Infiorata di Gerano è candidata a diventare patrimonio immateriale dell’Unesco, e figura già nella “Tentative List” come uno dei cinque patrimoni del Lazio. Un riconoscimento che onorerebbe secoli di fede, arte e comunità.