Quaranta persone, tra poveri, bisognosi, emarginati e carcerati. Il feretro di Papa Francesco sarà accolto da un gruppo non legato alle autorità sui gradini della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. Saranno i primi a salutare la salma. Un gesto simbolico che vuole incarnare lo spirito del suo pontificato all’insegna della misericordia.
Un gruppo di poveri e bisognosi accompagnerà il feretro del Papa a Santa Maria Maggiore: rispettato il suo impegno per gli ultimi
Il Vaticano ha dichiarato che questa scelta è stata fatta in omaggio a colui che ha sempre riservato un posto privilegiato ai poveri nel cuore e nel suo insegnamento. “I poveri hanno un posto privilegiato nel cuore di Dio. Così anche nel cuore e nel Magistero del Santo Padre, che aveva scelto il nome Francesco per mai dimenticarsi di loro”, si legge nella nota ufficiale.
Chi ci sarà
Poveri, migranti, trans e sei detenuti. Ecco chi saranno i primi fedeli ad accogliere il Papa alla basilica di Santa Maria Maggiore dove Francesco sabato sarà tumulato. Saranno in quaranta, oguno con una rosa bianca in mano, il fiore che tanto piaceva al Papa.
“Sono persone che in questi anni hanno incontrato il Papa con le loro povertà e le loro storie dolorose – ha spiegato don Benoni Ambarus, delegato Cei per la carità -. Tra loro anche donne vittime di tratta, trans e una donna rom“.
La presenza dei poveri nel momento dell’ultimo saluto al Pontefice rappresenta una continuità ideale con dodici anni di pontificato improntato all’umiltà, alla semplicità e all’attenzione verso gli ultimi.
Un percorso iniziato simbolicamente con la visita a Lampedusa, luogo-simbolo della crisi migratoria, e terminato con incontri emblematici come quello con i detenuti di Regina Coeli, un paio di giorni prima della morte, e l’apertura della Porta Santa nel carcere di Rebibbia per avviare il Giubileo. Tutti segni di una Chiesa che Francesco ha voluto sempre più vicina agli emarginati.
Emblematica anche la figura di Suor Genevieve, religiosa attiva in un luna park di Ostia, che grazie al suo impegno a fianco dei poveri è stata l’unica persona non appartenente al clero ad essere ammessa alla traslazione della salma di Papa Francesco. Un gesto che conferma l’attenzione del Pontefice verso chi opera nel silenzio e nella periferia.
Le iniziative del Papa
Fin dall’inizio del suo pontificato, Papa Francesco ha saputo rendere visibile il Vangelo attraverso azioni concrete: dalla lavanda dei piedi a detenuti, migranti e persone con disabilità, all’installazione di servizi per i senzatetto nei pressi di Piazza San Pietro.
Non sono mancate nemmeno le iniziative per i rifugiati, come l’accoglienza di famiglie siriane portate in Vaticano dopo una visita a Lesbo. A metà novembre uno degli ultimi appelli a favore degli ultimi: ha chiesto ai parroci di aprire le porte degli immobili religiosi ai poveri.