Campi nomadi a Roma, il sindacato dei vigili urbani contro i “piantonamenti vetrina”

Il sindacato dei caschi bianchi dice stop ai piantonamenti vetrina nei campi nomadi: "Misura inefficace e pericolosa"

Una veduta del campo di via Salviati nell'ultimo controllo

Stop ai piantonamenti vetrina nei campi nomadi. Il Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale (SulPl) torna a lanciare l’allarme sulla gestione della sicurezza urbana nei pressi degli insediamenti, criticando duramente i cosiddetti “piantonamenti vetrina” disposti davanti agli ingressi.

Il sindacato dei caschi bianchi dice stop ai piantonamenti vetrina nei campi nomadi: “Misura inefficace e pericolosa”

L’ultima bonifica nel campo di via Salviati sarebbe stata la conferma dell’inutilità vista la mole di elettrodomestici in disuso e i pneumatici trovati accatastati.

Il piantonamento è una misura di facciata, inefficace nel contrastare i fenomeni criminosi e potenzialmente pericolosa per gli stessi agenti”, afferma Marco Milani, segretario romano del Siulp.

Il sindacato denuncia da anni la scarsa utilità operativa di questo tipo di presidio fisso, che prevede l’impiego di due o quattro agenti all’ingresso di insediamenti abitati da centinaia di persone, spesso con precedenti penali. “È impensabile – prosegue Milani – che un numero così esiguo di unità possa garantire interventi in sicurezza in contesti così complessi e delicati, dove spesso esistono anche forti legami di parentela tra gli abitanti”.

Nel mirino anche le bonifiche ambientali e la rimozione dei rifiuti da parte delle istituzioni, considerate dal sindacato una sorta di “complicità involontaria” che finisce per alimentare il fenomeno degli insediamenti abusivi, con i costi di smaltimento a carico della collettività.

Si chiede un cambio di rotta

Il Siulp chiede un cambio di rotta: “È ora di restituire ai gruppi speciali i loro compiti istituzionali, in particolare nel controllo degli insediamenti abusivi, evitando che i pochi agenti disponibili siano impiegati in mansioni simili a quelle di portierato. Così si eviterebbe anche che le eventuali inefficienze gestionali ricadano sugli operatori del Corpo”, conclude Milani.

Una presa di posizione netta che punta a riaprire nella Capitale il dibattito sulla gestione della sicurezza nei campi rom e sull’impiego delle risorse della Polizia Locale.

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Rifiuti nel campo di via Salviati