(Adnkronos) –
Stop ai dazi americani per 90 giorni. Per tutti, ma non per la Cina. Donald Trump tira il freno e congela le tariffe dopo 5 giorni terribili per le Borse. Il presidente degli Stati Uniti annuncia il dietrofront: dazi ridotti al 10% per 3 mesi per tutti i paesi che non hanno reagito ai provvedimenti di Washington. Tregua con tutti, Ue in testa, ma non con la Cina: Pechino, che apre la giornata annunciando dazi dell’84% nei confronti degli Usa, viene colpita da tariffe del 150% in una guerra commerciale che prosegue con un’escalation apparentemente senza fine. La svolta di Trump fa volare Wall Street. Il Dow Jones schizza di 2963 punti, con un rally del 7,87%. L’indice S&P 500 mette a referto un 9,51%, il Nasdaq addirittura 12,16%. “Un record, chi l’avrebbe mai detto?”, dice Trump, vedendo il bicchiere mezzo pieno dopo una giornata sulle montagne russe, iniziata con il messaggio “state calmi” affidato ai social. “Ci ho pensato negli ultimi giorni, ho parlato con il mio team e abbiamo deciso di agire. Bisogna essere flessibili. La gente aveva paura, ha iniziato a sentirsi a disagio”, dice il presidente, con un chiaro riferimento al “mercato obbligazionario insidioso”. “Ho disposto una pausa di 90 giorni per chi non ha reagito” ai dazi americani, penso che alla fine dell’anno o anche prima avremo ottenuto qualcosa che non veniva ritenuto possibile. Abbiamo guadagnato 2 miliardi di dollari al giorno con i dazi, era qualcosa che andava fatto. Mi sono trovato in condizioni peggiori… Ci sono molti altri paesi, ben più di 75, che vogliono venire qui” per un’intesa, aggiunge. “Non vogliamo punire paesi che non vanno puniti. Vogliamo fare quello che è giusto per noi e per il mondo, il mondo è importante. Credo che renderemo felici tante persone, investire negli Stati Uniti sarà la scelta migliore”. L’elenco delle nazioni intenzionate a trattare non viene reso noto. C’è in prima fila l’Unione europea, che ha appena varato ‘controdazi’ tra il 10% e il 25% che “possono essere sospesi in qualsiasi momento, qualora gli Stati Uniti accettino una soluzione negoziata equa ed equilibrata”. Tra i paesi pronti al dialogo, tutto sommato, Trump inserisce anche la Cina. “Si può fare un accordo con l’Unione europea? Si può fare con tutti, anche con la Cina. Io voglio solo accordi equilibrati per tutti”, dice il presidente, intenzionato a raggiungere “accordi su misura” con ogni interlocutore. Per ogni caso, quindi, una soluzione diversa. Per Trump, l’Ue dovrebbe acquistare energia dagli Stati Uniti e questo semplificherebbe decisamente il quadro. Cosa dovrebbe fare la Cina? “Potrebbe fare molte cose, ma non lo dirò qui. La Cina è stata il paese che più di tutti ha abusato di noi, ma non incolpo i cinesi. La responsabilità è di chi mi ha preceduto. Come può essere così stupido un presidente? Noi siamo stati trattati malissimo ma lo abbiamo consentito”, dice chiamando in causa Joe Biden e Barack Obama. “Pechino vuole un accordo, il presidente Xi è un uomo molto orgoglioso. Mi piace, lo rispetto. Lo conosco molto bene, non sanno come gestire la situazione ma ci arriveranno. Se ne stanno rendendo conto”.
E le borse asiatiche decollano
Le borse asiatiche hanno registrato un’apertura in rialzo questa mattina, giovedì 10 aprile 2025, trainate dall’ondata di ottimismo che ha investito i mercati finanziari globali dopo la decisione del presidente Trump di sospendere per 90 giorni i dazi su numerosi paesi (Cina esclusa).
– Tokyo: l’indice Nikkei ha segnato un incremento significativo, con forti rialzi nei settori bancario e tecnologico.
– Shanghai: la borsa cinese ha mostrato una solida crescita, nonostante l’esclusione del paese dalla sospensione dei dazi.
– Hong Kong: l’indice Hang Seng ha seguito il trend positivo, beneficiando del clima di fiducia generale.
– Seoul: anche la borsa sudcoreana ha registrato un rialzo, con performance positive nei settori tech e automobilistico.
– Sydney: l’indice australiano ASX ha chiuso la seduta in territorio positivo.
In generale, il sentiment dei mercati asiatici è positivo, con gli investitori che accolgono con favore la tregua commerciale e confidano in una ripresa dell’economia globale.
Tuttavia, è importante notare che la situazione rimane volatile e soggetta a cambiamenti repentini, in particolare a causa delle tensioni geopolitiche e delle incertezze legate alla pandemia.