Operazione antidroga al Quarticciolo: smantellata rete di spaccio di crack “fermoposta”

In quattro gestivano la rete di spaccio: tra i fermati il responsabile dell'accerchiamento ad una pattuglia dei Carabinieri

Un’operazione antidroga dei Carabinieri della Compagnia Casilina, è scattata in queste ore nel quartiere Quarticciolo, dove è stata smantellata una rete di spaccio e quattro uomini sono stati arrestati. Tra loro, il 35enne responsabile di aver istigato l’accerchiamento di una pattuglia di Carabinieri, il 12 febbraio scorso.

In quattro gestivano la rete di spaccio: tra i fermati il responsabile dell’accerchiamento ad una pattuglia dei Carabinieri

Il Quarticciolo è stato di nuovo al centro di un imponente blitz antidroga passato al setaccio il quartiere, infliggendo un altro colpo alla criminalità locale, con l’arresto di quattro persone, accusate di detenzione e traffico di sostanze stupefacenti.

L’operazione ha permesso di smantellare una rete di spaccio ben radicata nel quartiere, assicurando alla giustizia gli individui responsabili di gestire l’attività illecita nella zona: nota per essere una elle principali piazze di spaccio della capotale.

I dettagli dell’operazione e gli arresti

Il blitz è scattato in via Ostuni e in via Manfredonia, dove i Carabinieri hanno arrestato tre italiani di età compresa tra i 34 e i 52 anni, tutti già noti alle forze dell’ordine per precedenti reati legati allo spaccio di droga.

Tra questi, un 35enne romano, già protagonista di un grave episodio di resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo, infatti, il 12 febbraio scorso, aveva istigato e guidato l’accerchiamento di una pattuglia dei Carabinieri impegnata in un’operazione antidroga.

Ma è in via Manfredonia, che nel corso dell’operazione di controllo all’interno di un condominio, i militari hanno scoperto un ingente quantitativo di droga nascosto in una buca delle lettere.

Sequestrate oltre un centinaio di dosi di crack

Il responsabile, un 22enne romano già noto alle forze dell’ordine, è stato immediatamente arrestato. La successiva perquisizione personale e domiciliare ha permesso di rinvenire ulteriori prove a suo carico, e cioè la chiave che apriva la buca delle lettere contenente 90 dosi di crack, oltre ad un involucro con decine di grammi della stessa sostanza e più di mille euro in contanti, provento dell’attività di spaccio.