Bomarzo e il Parco dei mostri, dove la natura incontra la fantasia

Viaggio nel cuore della Tuscia alla scoperta di Bomarzo tra mistero, simbolismi, feste e piatti tipici

Bomarzo e il Parco dei mostri, dove la natura incontra la fantasia

Da Roma a Bomarzo per fare un tuffo nella fantasia grazie alla visita del Parco dei mostri, una delle mete più amate del Lazio. Si tratta di un luogo che farà la felicità di tutti, adulti e bambini. Una bella occasione per un weekend in famiglia o con amici, per visitare il borgo e i dintorni. Andiamo a scoprirlo insieme.

Viaggio nel cuore della Tuscia alla scoperta di Bomarzo tra mistero, simbolismi, feste e piatti tipici

Situato in provincia di Viterbo, Bomarzo è un piccolo gioiello della Tuscia, noto per il Parco dei Mostri. Immerso in un paesaggio suggestivo, tra colline verdi e antichi boschi, questo borgo incanta i visitatori con la sua storia, la sua cultura e le sue misteriose attrazioni.

E’ un po’ il paese delle favole Bomarzo, con quell’incredibile Sacro Bosco che da secoli è lì e attira migliaia di visitatori.

Il paese è un piccolo centro di circa 1700 abitanti, collocato a 263 metri sopra il livello del mare, tra i monti Cimini e la valle del Tevere.

Si trova a circa un’ora e mezza da Roma, a 19 Km da Viterbo e rappresenta un’occasione unica per trascorrere alcune ore all’insegna della natura e della fantasia.

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Vista sul paese (Foto: Canaledieci.it)

Dal punto di vista storico si pensa che Bomarzo sia stato abitato già dalla preistoria. In ogni caso fu intensamente popolato nel periodo etrusco e romano. Entrato nello Stato della Chiesa venne assegnato agli Orsini, una delle famiglie più importanti del territorio. Qui nacque il condottiero Vicino Orsini, nel 1523.

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Bomarzo (Foto: Pro Loco)

Il Sacro Bosco o “Parco dei Mostri”: un luogo unico al mondo

La principale attrazione di Bomarzo è senza dubbio il Sacro Bosco, meglio conosciuto come il Parco dei Mostri. Realizzato nel XVI secolo da Pier Francesco Orsini, detto Vicino, questo giardino surreale ospita sculture di creature mitologiche, draghi, orchi e figure enigmatiche. Ogni statua sembra raccontare una storia e suscitare emozioni contrastanti, tra stupore e inquietudine.

Il percorso originario del parco partiva proprio dalla residenza della famiglia Orsini e discendeva a valle. Si entrava nel parco a piedi, dove c’erano i mostri, meravigliose e misteriose sculture di pietra. Personaggi spaventosi, bocche spalancate, cura nei dettagli, desiderio di capire il perché e cosa nasconde. Il parco dei mostri è un luogo carico di mistero.

Qui c’è anche la casa dal baricentro spostato, che crea instabilità e sorpresa.

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Il parco venne edificato in 30 anni. Vicino lo realizzò a partire dalla metà del XVI secolo per concludere la prima parte dei lavori nel 1552. Le rocce furono scolpite direttamente sul posto.

Inizialmente dovevano rappresentare le difficoltà della vita. Quando morì la moglie Giulia, Vicino fece costruire il tempietto per ricordarla. Ci sono tante sculture femminili, tra cui  la tartaruga sormontata da una figura femminile che rappresenta la fama.

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Foto: Canaledieci.it

C’è l’orco, con la sua forza, quella grande bocca aperta e gli occhi inquietanti, per molti studiosi forse opera addirittura di Michelangelo. Sulle labbra la frase “Ogni pensiero vola”, dal sapore dantesco poiché ci riporta alla scritta sulla porta dell’Inferno, sullo stile “Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate”.

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Informazioni per entrare al Parco dei mostri

Il Parco è aperto sempre, tutti i giorni, dal lunedì alla domenica. Nei mesi di novembre, dicembre, gennaio, febbraio. L’orario è dalle 9 alle 17 mentre da marzo a settembre dalle 9 alle 19, ad ottobre dalle 9 alle 18. Unico giorno di chiusura il 25 dicembre.

Visita in centro

Un giro tra Bomarzo e i suoi dintorni porta il visitatore in alcuni luoghi particolari del paese, come Palazzo Orsini, che domina il  borgo e che è stato edificato sulla base di un antico castello medievale, poi modificato da Vicino Orsini e, successivamente, da Ippolito Lante della Rovere.

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Al suo interno si trova un salone affrescato da pittori della scuola di Pietro da Cortona. Nei pressi del palazzo c’è il Duomo, con la sua facciata dalle linee semplici e la scalinata a ferro di cavallo, che risale al XVII secolo. Sotto l’altare si trova il corpo di S.Anselmo, patrono della città, a cui è intitolata la chiesetta della vecchia parrocchia.

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Da vedere anche la Chiesa di S. Maria della Valle, esempio di architettura religiosa testimonianza lasciata dalla famiglia Lante della Rovere e realizzata sulla base di un vecchio edificio.

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Foto: Pro Loco

La Riserva Naturale Monte Casoli di Bomarzo

La Riserva Naturale Monte Casoli di Bomarzo si estende su 285 ettari di territorio nel Comune di Bomarzo. Il paesaggio è caratterizzato da un’alternanza di boschi, forre tufacee, pianori. Ci sono testimonianze archeologiche, soprattutto del periodo etrusco. Per flora e fauna qui si potranno osservare orchidee, quercia virgiliana e falco lanario. Nel 2024 la Riserva ha festeggiato i suoi primi 25 anni.

Feste, piatti tipici, tradizioni

Nel mese di aprile si svolgono le celebrazioni in onore del patrono, S.Anselmo, con il Palio e la Sagra del Biscotto. Nel 2024 a Bomarzo si sono festeggiate rispettivamente la trentanovesima edizione del Palio e la cinquantunesima della sagra.

Il biscotto è la tipica ciambella ricavata da ricette antichissime tramandate oralmente. Le origini potrebbero essere rintracciate nel V secolo, all’epoca del vescovo Anselmo che, secondo quanto si racconta, offriva questo cibo ai bisognosi. E se all’inizio il prodotto era simile al pane, nel tempo l’impasto divenne dolce, tanto che il pane si trasformò in un biscotto. Da qui il nome della sagra, nata ne 1973.

Altri prodotti locali sono l’olio della Tuscia, extra vergine di oliva DOP, il vino e gli ortaggi.

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Il biscotto di S.Anselmo (Foto: social)

Nel mese di luglio l’associazione Valori Bomarzo organizza la Sagra del Baccalà, che può essere gustato in tanti modi diversi. In umido con ceci, alla griglia, fritto, nei primi come crema o come ripieno, ad esempio. Sempre a luglio si tiene la Sagra degli gnocchi e degli arrosticini.

A gennaio si svolge il Falò di S.Antonio con panini e salsicce e vin brulé.

La Festa della torchiatura si svolge nel mese di ottobre con possibilità di degustare salsicce, pizzette, cappellacce, tozzetti, caldarroste, mosto e vino.

E ancora, nel mese di ottobre, appuntamento con la Festa d’autunno, tra salsicce, arrosticini e bruschette condite con l’olio novello.

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Sagra del baccalà (Foto: organizzatori)

I dintorni

Tra i paesi più vicini, e raggiungibili in breve tempo, c’è Vitorchiano. E’ il borgo sospeso della Tuscia, adagiato su uno sperone di peperino si erge maestoso tra i Monti Cimini e la valle del Vezza, regalando panorami incredibili su dirupi profondi e verdi paesaggi.

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Nei dintorni si può vedere anche la piramide etrusca di Bomarzo. Costruzione megalitica a gradoni, unica nel suo genere, che venne riportata alla luce nel 2001 da Salvatore Fosci e rappresenta l’altare rupestre più grande d’Europa. Un sito archeologico incredibilmente affascinante, avvolto in un alone di mistero.

Come arrivare a Bomarzo

Da Nord: uscita casello A1 Attigliano in direzione di Viterbo
Da Sud: Superstrada Orte-Viterbo uscita Bomarzo
Treno: Stazione FF.SS. Orte – Stazione FF.SS. Attigliano