Il Messaggero chiude due redazioni nel Lazio: assemblea permanente dei giornalisti

Con il piano di ridimensionamento, dopo Ostia e Rieti chiudono altre due sedi del Messaggero. I giornalisti: "Inaccettabile. Chiediamo la sospensione per tre mesi"

Nelle foto la sede del Messaggero di Frosinone

L’assemblea dei giornalisti del Messaggero, ha dichiarato lo stato di assemblea permanente in seguito all’annuncio della chiusura delle altre due redazioni. La decisione, comunicata dall’editore, ha suscitato forte preoccupazione tra i giornalisti, che temono un progressivo depauperamento del giornale e un peggioramento delle condizioni di lavoro.

Con il piano di ridimensionamento, dopo Ostia e Rieti chiudono altre due sedi del Messaggero. I giornalisti: “Inaccettabile. Chiediamo la sospensione per tre mesi”

Al centro di un momento veramente complesso e difficile per questi lavoratori della carta stampata e dell’online, arriva il piano di ridimensionamento giudicato inaccettabile.

Una chiusura delle redazioni di Frosinone e Viterbo, che segnerà “un arretramento del giornale” come sottolineano i giornalisti in una nota di queste ore, a cui si aggiunge il peso di uno sradicamento da quei territori che sono chiamati a raccontare in prima persona.

Piano di ridimensionamento inaccettabile

Per quanto riguarda il primo punto, e cioè il piano di ridimensionamento appena varato, che prevede nella sostanza, la chiusura delle sedi fisiche di Frosinone e Viterbo e il trasferimento dei redattori ad altre sedi (Terni per i viterbesi e Latina per i frusinati), l’assemblea, critica la logica del mero taglio dei costi, che sembra prevalere sulla valorizzazione del prodotto e del lavoro dei giornalisti.

Le richieste dell’assemblea

Per questo, l’assemblea dei giornalisti del Messaggero, ha avanzato in queste ore, una serie di richieste per tutelare i propri diritti e garantire la qualità del giornale.

In primis, l’immediata trasformazione di tutti gli art. 36 in redattori art. 1 a tempo pieno, con la valorizzazione dei principali collaboratori. Mentre a seguire, anche se segnalata come altrettanto urgente, è la richiesta di sospensione del piano di ridimensionamento per tre mesi, al fine di riconsiderare l’opportunità di eliminare definitivamente le sedi fisiche di Viterbo e Frosinone, valutando quantomeno delle sedi alternative, e più economiche.

Punto sul quale l’assemblea permanente si è posta con fermezza, è anche la necessità di una verifica con la direzione, dei risultati e delle sinergie introdotte dal piano di ridimensionamento, attraverso un puntuale confronto con il Comitato di Redazione (Cdr): “Alla luce delle molteplici gravi criticità emerse in relazione all’organizzazione del lavoro” – sottolineano.

Infine l’apertura di un tavolo sullo smart working, con criteri definiti e condivisi, tenuto conto di specifiche emergenze e prerogative funzionali dei servizi, e sui contributi plus del cartaceo al web, a cui si è aggiunta anche la richiesta di apertura di un confronto sul futuro del giornale, anche rispetto alle innovazioni tecnologiche, digitali che possano far riferimento all’intelligenza artificiale.

Preoccupazione per il futuro del giornale

La chiusura delle redazioni di Frosinone e Viterbo rappresenta un segnale allarmante per il futuro del Messaggero. I giornalisti temono che questa decisione possa compromettere la capacità del giornale di raccontare in modo approfondito e accurato le realtà locali.

Con lo sradicando dei giornalisti, in particolare di tre redattori che da Frosinone verranno spostati a Latina, e di un redattore più un art 36 (corrispondente) spostato da Viterbo a Terni, entrambi i territori perderanno un importante contatto diretto con una voce critica fino a ieri presente e attiva, per raccontarne storie di sviluppo e cronaca quotidiana.

L’assemblea dei giornalisti del Messaggero, ha intanto dichiarato lo stato di assemblea permanente, pronta a mobilitarsi per difendere i propri diritti e il futuro del giornale.

Le redazioni di Viterbo e Frosinone chiudono dopo Ostia e Rieti

La chiusura delle due redazioni del Messaggero, è una scena già vista purtroppo, e che segue a distanza di qualche anno la chiusura di altri due importanti presidi e punti di osservazione critica del territorio laziale, la redazione di Ostia Lido prima, dopo 35 anni di presenza nella sede di via delle Zattere, e poi quella di Rieti.