Un’operazione congiunta della Sezione Operativa Navale di Roma e della Capitaneria di Porto di Roma, Guardia Costiera di Fiumicino, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha portato in queste ore al sequestro di un’area di 4mila metri quadrati, adibita a cantiere navale abusivo lungo la sponda sinistra del Tevere.
Sul cantiere navale abusivo, anche 50 natanti e una discarica di rifiuti speciali abbandonati direttamente sul suolo
Un’attività illecita scoperta in prossimità dell’Isola di Tor Boacciana, che ha richiesto l’intervento dei tecnici del Comune di Roma Capitale, della Regione Lazio e dell’ARPA Lazio, per rilevare le gravi violazioni e i danni ambientali.
L’indagini sul cantiere navale senza titoli
L’indagine, frutto di un’attività di monitoraggio lungo il Tevere, ha accertato la presenza di un enorme rimessaggio di unità navali, che operava nella totale illegalità, occupando abusivamente un’ampia porzione della sponda fluviale, senza il benché minimo titolo concessorio per l’utilizzo dell’area privata golenale.
Il sequestro preventivo
Le autorità competenti hanno così proceduto al sequestro preventivo dello specchio acqueo antistante l’area e della parte sovrastante del pontile, inclusi ben 54 natanti da diporto presenti sul posto. Un disposizione mirata in questa fase, soprattutto ad interrompere immediatamente l’attività illecita e a preservare l’integrità dell’area privata golenale.
Accertata poi l’assenza del titolo concessorio per l’uso esclusivo del bene demaniale, i militari hanno sottoposto a sequestro preventivo (ex art. 321 c.p.p.) lo specchio acqueo prospicente l’area oggetto del controllo, di circa 1.980 mq. e la sovrastante parte del pontile, di circa 60 mq.

Disastro ambientale: scoperto un cumulo di rifiuti speciali
L’ispezione ha poi rivelato un vero e proprio disastro ambientale, per la presenza di ingenti quantità di rifiuti speciali di varia natura, tra cui carcasse di natanti e motori, che erano stati abbandonati in modo incontrollato sul terreno, e depositati direttamente sul suolo senza alcuna protezione.
Il sequestro preventivo dell’enorme area del cantiere abusivo con anche un pontiletto sul fiume, è stato quindi disposto anche per violazioni inerenti l’attività di gestione di rifiuti non autorizzata. Un reato ambientale grave che comporterà ora gravi sanzioni penali e amministrative.
Per l’area del cantiere posta sotto sequestro dai Reparti operanti, con la successiva convalida di sequestro da parte del G.I.P. per le violazioni inerenti l’attività di gestione di rifiuti non autorizzata, è ora al vaglio l’ipotesi di reato prevista dal “Testo Unico Ambientale” di cui al Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152.