Roma, ondata di atti vandalici in centro: deturpate la targa di Mamma Roma e la statua di Bruno Giordano

Dopo il Ponte Nomentano, nuovi atti vandalici scoperti a Trastevere, Campo de' Fiori e la terrazza del Pincio

Nella foto alcuni monumenti imbrattati - da "La Tutela del Patrimonio culturale"

L’ondata di atti vandalici che ha colpito l’antico Ponte Nomentano a Roma la notte , ha riacceso il dibattito sulla tutela del patrimonio monumentale della città e la rabbia e l’indignazione dei social, con la denuncia di altri monumenti presi di mira da grafomani scatenati. In queste ora il progressivo degrado dei luoghi simbolo della Capitale non ha risparmiato nemmeno la statua di Bruno Giordano a Campo de fiori, la targa di Mamma Roma e le colonne del Gianicolo, bersagliate di scritte e scarabocchi.

Dopo il Ponte Nomentano, nuovi atti vandalici scoperti a Trastevere, Campo de’ Fiori e la terrazza del Pincio

L’ultima denuncia è partita da una cittadina romana, che già qualche mese fa raccolse le prove di una situazione grave di degrado anche su una delle Chiese più antiche di Roma.

Da quel post sulla pagina “La tutela del patrimonio culturale”, l’elenco dei monumenti colpiti è purtroppo cresciuto in modo inarrestabile, aggiungendovi gli angoli più suggestivi della città deturpati da scritte e graffiti: “Opera di giovani che agiscono nell’impunità, con la mancanza di educazione e di controllo, unita all’assenza di sanzioni efficaci, che alimenta un senso di impotenza e frustrazione” – sottolinea l’amministratrice.

Emergenza a Trastevere e oltre: “Roma non merita questo”

La situazione di Trastevere, già segnalata come area critica, è solo la punta dell’iceberg. Il fenomeno del vandalismo si sta estendendo a macchia d’olio, colpendo monumenti e spazi pubblici in diverse zone della città.

Tra questi la targa di “Mamma Roma” in via della Pelliccia, trasformata in uno sfogatoio di scritte indelebili, il cui ritratto fu trafugato e poi ritrovato, ma non ancora ricollocato al suo posto.

Gesti di spregio poi, non hanno risparmiato nemmeno la statua di Bruno Giordano a Campo de’ Fiori, dove il basamento è stato imbrattato dalla vernice a spray, mentre grafici, firme e date sono apparse anche a Villa Borghese sul colonnato vicino alla terrazza del Pincio e a via dei Fori Imperiali, e su via della Palombella alle spalle del Pantheon, dove grafomani senza ritegno, hanno voluto lasciare un segno del loro incivile passaggio.

Le parole nella nota de “La tutela del patrimonio culturale” risuonano come un appello: “Roma non merita tutto questo”. La città con la sua storia millenaria e il suo patrimonio artistico inestimabile, ha bisogno di un impegno concreto e duraturo per difendere la sua bellezza e la sua identità.

Un appello all’azione

“Vi sembra tollerabile osservare la propria città in mano a ragazzetti che non hanno mai ricevuto un’educazione opportuna? Osservare e non poter fare nulla? La risposta è no – prosegue l’amministratrice -. E’ arrivato il momento di agire con fermezza per contrastare questo fenomeno e restituire a Roma il suo decoro”.

Intanto con la segnalazione, l’auspicio è che vengano a breve messe in atto le operazioni di cancellazione delle scritte, per evitare l’effetto emulazione e scoraggiare nuovi atti vandalici.

Mentre per l’aspetto preventivo, proprio nell’anno del Giubileo, se i controlli anti degrado non vengono rafforzati, il rischio è quello di far passare l’immagine di una città permissiva che non tutela con rigore il proprio patrimonio.