Un incendio è divampato la notte scorsa, intorno alle 3.30 nel parcheggio interno del commissariato di Albano, sede anche del locale distaccamento di Polizia stradale. Il bilancio: due poliziotti sono rimasti feriti e 14 auto andate distrutte. E’ il secondo, inquietante, attentato a una caserma nelle ultime settimane ai Castelli Romani. Era già successo alla comando dei carabinieri di Castel Gandolfo.
L’incendio è divampato nella notte nel parcheggio interno, il precedente della caserma di Castel Gandolfo. In fiamme 14 auto della polizia e due agenti feriti
L’incendio ha bruciato una decina di auto di servizio, distruggendo in pratica quasi l’intero parco auto.
Sul posto sono intervenuti gli stessi agenti di Polizia e i vigili del fuoco per tentare di domare il rogo, alimentato con tutta probabilità da liquido infiammabile o inneschi. Ora si indaga per risalire a chi ha provocato il rogo. E soprattutto accertare se si tratti di un folle che abbia preso di mira le caserme delle forze dell’ordine o se ci sia un piano di attacco più organizzato. Non si esclude nemmeno la pista anarchica anche se non risultano rivendicazioni.
Ora all’esame ci sono le telecamere di videosorveglianza del commissariato.
Il precedente
Pochi giorni fa si è verificato un incendio analogo nella caserma dei carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo dove è stato appiccato fuoco a più auto di servizio.
A Castel Gandolfo le telecamere avevano ripreso un uomo vestito di nero e incappucciato che aveva scavalcato il muro di cinta. Quasi certamente si tratta dello stesso uomo filmato la notte scorsa.
Le parole di solidarietà del Sap
I poliziotti del Sindacato Autonomo di Polizia hanno espresso solidarietà ai colleghi del Commissariato di Polizia ad Albano Laziale vittime dell’incendio di questa notte. “Oltre a esprimere massima solidarietà ai colleghi – ha dichiarato il segretario generale del Sap, Stefano Paoloni – auspichiamo che gli accertamenti vengano svolti il più velocemente possibile e che eventuali responsabilità siano presto accertate.
Se venisse accertato che si è trattato di atti intimidatori ci aspetteremmo una risposta molto decisa”.
IN AGGIORNAMENTO