“Camilla poteva essere salvata?”, oggi l’autopsia. Il pusher forse fuggito

Camilla Sanvoisin

Camilla avrebbe potuto salvarsi? Una risposta sulla morte di Camilla Sanvoisin, la 25enne trovata morta nell’appartamento in cui viveva col compagno alla Giustiniana, arriverà dall’autopsia fissata per oggi, 17 febbraio, dalla procura di Roma. L’ipotesi è che la ragazza, figlia del produttore televisivo Axel Egon, sia deceduta per overdose.

Per la morte della 25enne Camilla Sanvoisin disposta l’autopsia e l’esame tossicologico. Il fidanzato  indagato, il pusher introvabile

L’esame autoptico e tossicologico servirà a chiarire cause e orario della morte. E se con un soccorso tempestivo, Camilla si sarebbe potuta salvare.

Il compagno, un 35enne rampollo di una famiglia di gioiellieri d Villa Clara, ha sostenuto di averla trovata prova di sensi al mattino, quando si è svegliato.

E’ indagato per morte come conseguenza di altro reato. E al momento della scoperta del dramma anche arrestato  (e subito rilasciato) con l’accusa di detenzione di stupefacenti: in casa avrebbe avuto troppi flaconi di metadone.

Agli investigatori il ragazzo avrebbe raccontato che prima di andare a dormire lui e Camilla avevano fatto uso di eroina, sembra sniffandola.

Sono in corso anche le verifiche sui cellulari pergli ultimi contatti di Camilla e quelli del fidanzato.

Caccia al pusher

Accertamenti, dunque, per risalire ai pusher.  Camilla Sanvoisin è stata trovata morta all’alba di giovedì a casa del fidanzato, un piccolo appartamento di un relais alla Giustiniana a Roma Nord. Lei studentessa, lui allevatore di cani di razza.

Sono andato io a comprare la droga per tutti e due“, avrebbe riferito agli investigatori il compagno. Alcuni grammi acquistati, a suo dire, a Tor Bella Monaca da un africano con il quale era entrato in contatto tramite un conoscente. Ma gli agendi del commissariato Flaminio Nuovo, in base ai primi accertamenti, non escludono l’acquisto in un altro quartiere. Il presunto africano comunque sia non sarebbe in Italia.

Ora va accertato se quanto raccontato dal giovane sia un modo per sviare le indagini oppure se il pusher indicato abbia venduto la droga e poi, non appena saputo della morte della giovane, sia appositamente sparito.

Il dramma

A dare l’allarme, intorno alle sei del mattino, era stato proprio il fidanzato di Camilla. “Mi sono svegliato e l’ho trovata priva di sensi”, la sua spiegazione.
L’ipotesi al momento sarebbe quella di una overdose o comunque un malore legato all’assunzione di stupefacenti.

La disperazione della madre

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Camilla Sanvoisin

Mi manchi amore mio. Sto impazzendo” lo struggente post della mamma di Camilla sui social. “Ascoltavo questa canzone quando eri nella pancia“, ha scritto ancora pubblicando foto della figlia, sorridente.

Una galleria di ricordi accompagnati dalle note di Teardrop dei Massive Attack. Proprio la donna venerdì aveva dato su Facebook la tragica notizia. “Mia figlia Camilla è morta – aveva scritto – Vorrei avvisare tutti quelli che le volevano bene e chiedere un pensiero per lei”.