E’ Camilla Sanvoisin, figlia di un produttore cinematografico e di una ceramista, la 25enne morta all’alba di giovedì in un resort alla Giustiniana dove viveva col fidanzato, 35 anni, Giacomo C., rampollo di una famiglia di gioiellieri di Villa Clara. L’uomo è stato arrestato (in casa aveva più metadone di quanto prescritto) e l’indomani rilasciato.
Sulla morte di Camilla Sanvoisin aperta una inchiesta: il fidanzato arrestato e rilasciato
Sarà ora l’autopsia disposta dal pm di turno a piazzale Clodio a stabilire le cause della morte della giovane. Il 35enne, intanto, ha ammesso di aver sniffato eroina con lei prima di addormentarsi e di averla trovata al mattino rigida, priva di reazioni.
I soccorsi nel complesso residenziale Casa Aurora sono scattati poco prima delle sei del mattino.
I tentativi di rianimazione da parte dei medici del 118 si sono subito rilevati inutili. L’uomo ha riferito agli investigatori del commissariato Flaminio Nuovo di essersi svegliato e di aver trovato Camilla ormai esanime.
Il papà di Camilla ha appreso la notizia dall’estero, ad attenderlo all’aeroporto di Fiumicino gli amici di una vita per fargli da sostegno. La mamma Eva, altrettanto disperata, ha avuto la forza di chiedere via social a tutti coloro che volevano bene alla figlia un pensiero per lei.
Prima della casa in campagna alla Giustiniana dove il compagno allevava cani, Camilla Sanvoisin aveva abitato in un appartamento al Pantheon. Sempre in centro aveva frequentato anche un prestigioso liceo linguistico di piazza di Spagna.
Il precedente di Maddalena Urbani
Una morte prematura quella di Camilla Sanvoisin che ricorda quella di Maddalena Urbani, la figlia del medico scopritore della Sars morta a 21 anni per un mix di droghe in un appartamento di via Cassia. Per la sua morte era stato poi arrestato un amico siriano.
Maddalena si sarebbe potuta salvare se i soccorsi fossero stati chiamati in tempo. Ma lui non lo fece nella speranza di evitare guai.