Palazzine evacuate a Boccea: nuovo sopralluogo per far rientrare le famiglie ma l’incubo non è ancora finito

Dall'evacuazione di due palazzine a causa del rischio crollo di un edificio pericolante, nessuna delle 35 famiglie è ancora rientrata

Foto degli interventi in corso a Boccea - canaledieci.it

Oggi domenica 2 febbraio, i Vigili del Fuoco sono intervenuti nuovamente a Largo Gregorio XIII, a Boccea, nella zona chiusa anche al traffico dal giorno della messa in sicurezza della palazzina pericolante che, lo scorso 6 dicembre, aveva portato all’evacuazione di altri due edifici adiacenti.

Dall’evacuazione di due palazzine a causa del rischio crollo di un edificio pericolante, nessuna delle 35 famiglie è ancora rientrata

Stando ai primi riscontri, l’intervento di oggi però rientrerebbe nell’ambito dei lavori volti a consentire il rientro nelle proprie abitazioni almeno alle famiglie di uno dei due edifici evacuati, dopo che 35 nuclei familiari complessivi, e circa 100 persone, erano rimaste senza casa ma con affitti e mutui da pagare.

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Nella foto gli interventi in corso – canaledieci.it

Una situazione drammatica che si era aggiunta a quella delle famiglie costrette ad abbandonare la palazzina pericolante nel 2023, che per disperazione avevano avviato una raccolta fondi:

“Siamo 15 famiglie che dal 13 ottobre 2023 sono uscite dalle proprie case per non farci mai rientro. Il motivo per il quale non abbiamo più una casa, è perché questo palazzo è a rischio crollo. Più di 1 anno e mezzo fa avevamo sottoscritto un contratto con un’impresa che avrebbe dovuto svolgere i lavori di messa in sicurezza con il superbonus perché l’edificio necessitava di un adeguamento sismico. La ditta prescelta purtroppo è sparita dall’oggi al domani senza effettuare il minimo intervento. Si è, allora, sottoscritto un contratto con una seconda impresa la quale provvedeva a montare dei ponteggi, che, però, dopo 15 mesi sono ancora lì e che hanno prodotto, come unico risultato, una multa di oltre 100mila euro per occupazione del suolo pubblico. Purtroppo anche questa ditta non ha mai dato inizio ai lavori. Venerdì 6 dicembre 2024, poi, dopo un sopralluogo ed un’ispezione da parte dei vigili del fuoco, che riscontrava un peggioramento della staticità dell’edificio, si provvedeva a sgomberare altri 2 edifici a rischio per l’eventualità del crollo del palazzo. In questi lunghi mesi abbiamo continuato a pagare mutui ed utenze domestiche, continuando a vivere da sfollati in soluzioni d’emergenza o pagando affitti con costi che si sommano a quelli del mutuo. Lo scopo della raccolta fondi, è di mettere innanzitutto in sicurezza il palazzo, il cui costo è pari a 80mila euro, per permettere, intanto, agli evacuati delle altre due palazzine di tornare nelle loro case; e poi per pagare una multa da oltre 100mila euro che certo non è stata comminata per nostra responsabilità” – scrivevano le famiglie.

Una luce di speranza per alcune famiglie

Il nuovo sopralluogo odierno intanto, sembra offrire uno spiraglio di speranza almeno per alcune delle famiglie evacuate a dicembre. Chi si è recato sul posto per chiedere informazioni sulla situazione degli edifici, avrebbe infatti ricevuto rassicurazioni sulla possibilità di un rientro a breve nelle abitazioni.

La scoperta di una grande quantità di acqua: le ipotesi dei residenti storici

E’ stato tuttavia il risultato del nuovo sopralluogo secondo alcune indiscrezioni, a rivelare la presenza di una grande quantità di acqua, di origine ancora incerta.

Le ipotesi di alcuni residenti storici, collegherebbero addirittura la presenza di acqua ad un corso d’acqua sotterraneo, un’informazione che sarebbe sempre stata nota a chi vive in quei luoghi, ma che non ha momentaneamente la conferma da parte di alcun tecnico.

Il rischio di un rientro solo temporaneo

Al di là delle origini del problema, la presenza dell’acqua che è un fatto, potrebbe trasformare il rientro nelle case in una soluzione temporanea, qualora ulteriori sopralluoghi dovessero evidenziare un nuovo rischio di crollo.

Uno scenario che prolungherebbe ulteriormente l’incubo per le famiglie coinvolte, tra quelle che da ottobre 2023 vivono in una situazione di grande incertezza e disagio e i nuovi nuclei costretti ad evacuare alla fine dello scorso anno.

Una situazione in continua evoluzione e i disagi per la viabilità

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nella foto l’area messa in sicurezza – canaledieci.it

La situazione di Largo Gregorio XIII rimane dunque in continua evoluzione, con sviluppi che richiedono costante monitoraggio e aggiornamenti, e intanto, continua a provocare pesanti ripercussioni anche sulla viabilità della zona.

Dall’ultima chiusura di Via Gregorio XIII, da via Clemente VII a Largo Gregorio XIII; Via Bonifazi da Largo Gregorio XIII a via Pio VII, e Largo Gregorio XIII, dove l’intera piazza risulta inaccessibile ai veicoli, la disposizione del traffico non ha subito modifiche e resterà tale fino a quando non saranno garantite le condizioni di sicurezza.