Un nuovo capitolo si apre nel caso di Simonetta Cesaroni. La Gip di Roma ha respinto la richiesta di archiviazione, aprendo la strada a nuove indagini che puntano il dito sui servizi segreti.
Giallo di Via Poma: respinta la richiesta di archiviazione si apre una nuova pista di indagini collegata all’omicidio di Simonetta Cesaroni
Sul giallo di via Poma, e la morte di Simonetta Cesaroni trovata uccisa il 7 agosto del 1990 in un appartamento al terzo piano del complesso residenziale la Gip di Roma, Giulia Arcieri, ha respinto la richiesta di archiviazione del caso riavviato nel 2022, aprendo la strada a nuove indagini.
Il procedimento del 2022, era stato riaperto a seguito di un esposto familiari della vittima, che con un esposto avevano chiesto di verificare gli alibi di alcuni soggetti che erano stati già coinvolti nelle indagini precedenti. Così procedendo per omicidio volontario a carico di ignoti.
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Poi, a novembre di quest’anno, altri due esposti, che non erano oggetto di archiviazione, sono stati presentati in udienza, come elementi per altrettante piste di indagini. Una tra queste riguardava le firme nel foglio delle presenze di alcuni impiegati dell’ufficio dove venne uccisa Simonetta Cesaroni e e contraddizioni sugli alibi.
Documenti segreti e poteri forti
In queste ore invece, la giudice avrebbe individuato elementi che suggeriscono un possibile coinvolgimento dei servizi segreti nella vicenda. Nell’appartamento di via Poma al civico numero 2, dove venne consumato il delitto, sarebbero stati rinvenuti documenti riservati, sui quali gli inquirenti non avrebbero dovuto indagare.
Questa scoperta secondo quanto riportato da La Repubblica, ha portato la gip a ipotizzare l’esistenza di una trama piĂą complessa, in cui poteri forti avrebbero cercato di insabbiare la veritĂ .
Nuove piste investigative
La magistrata ha indicato alcune precise direzioni per le future indagini. In particolare avrebbe chiesto ai pm di approfondire il ruolo dei servizi segreti e di indagare su alcune figure chiave, tra cui Massimo Carminati, il noto esponente della criminalitĂ romana, nel merito di un colpo da lui messo in atto al caveau della cittadella giudiziaria del 1999.
Una pagina di cronaca da riaprire insomma, per chiarire un’intricata vicenda di omicidio in cui ci sarebbe l’ombra dei servizi segreti, e per cui dovranno esse sentiti dalla procura, anche Carmine Belfiore, l’ex questore di Roma e numero due della polizia, e Sergio Costa l’ex 007 e genero dell’allora capo della polizia Vincenzo Parisi.
Un caso che ancora non si chiude dopo oltre trent’anni
La decisione della gip potrebbe rappresentare una svolta importante nel caso Cesaroni, che da oltre trent’anni continua ad essere un mistero della cronaca nera italiana. L’ipotesi di un coinvolgimento dei servizi segreti apre ora scenari inquietanti. Per l’omicidio della 21enne Raniero Busco, l’ex fidanzato di Simonetta Cesaroni è stato processato e assolto in via definitiva.
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Le reazioni
La notizia della riapertura delle indagini è stata accolta favorevolmente dall’opinione pubblica e dai media, soprattutto pensando alla famiglia Cesaroni, che da sempre si batte per scoprire la veritĂ sulla morte della figlia.