Simonetta Cesaroni, il giallo di via Poma senza vie di uscita

Per il giallo dell'omicidio di Simonetta Cesaroni presentata dalla procura una nuova richiesta di archiviazione

Il giallo di via Poma rischia di restare per sempre tale. La Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione della nuova indagine sul delitto di Simonetta Cesaroni, uccisa con 29 coltellate nell’agosto del 1990 nell’ufficio dove lavorava, in un elegante palazzo di via Poma.

Per il giallo dell’omicidio di Simonetta Cesaroni presentata dalla procura una nuova richiesta di archiviazione

Il nuovo procedimento, in cui si procedeva per omicidio volontario contro ignoti, era stato avviato nel marzo del 2022, dopo un esposto presentato dai familiari della vittima e in cui si chiedeva di verificare gli alibi di alcune persone già coinvolte nelle indagini precedenti.

Nel corso dell’indagine sono stati ascoltati una ventina di testimoni e sono stati rianalizzati anche gli atti dei processi svolti negli anni.

Al termine degli accertamenti non sono emersi elementi utili ed il pm titolare del fascicolo ha è formulato la richiesta di archiviazione.

Il caso Busco

Al momento della riapertura del caso l’avvocato Paolo Loria, difensore di Raniero Busco, l’ex fidanzato di Simonetta Cesaroni processato e assolto in via definitiva dall’accusa di essere l’omicida, non aveva nascosto la sua soddisfazione per il nuovo procedimento.

Forse si arriverà al colpevole”, il commento penalista, “Sono soddisfatto perché forse si arriverà al bandolo di questa matassa e si riuscirà a trovare il vero colpevole e liberare dal sospetto, che dura da 30 anni, una serie di personaggi assolutamente innocenti“.

Busco era stato messo sotto accusa a distanza di anni per la presunta coincidenza della sua dentatura con un morso sul seno di Simonetta. Circostanze poi tutte smentite.

Ancora una volta, però, nessuna svolta nell’indagine.

L’omicidio

Simonetta Cesaroni venne uccisa il 7 agosto 1990 a Prati. A 33 anni dal fatto ancora oggi non si sa chi sia stato. Nel corso del tempo ci sono stati diversi sospettati, dal portiere dello stabile fino alla Banda della Magliana, ma non ci sono mai stati indizi e peggio ancora riscontri.