Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, bolla come teppisti gli studenti impegnati nelle occupazioni degli istituti a Roma e non. Il doppio accostamento viene lanciato su X dove il ministro riversa le sue preoccupazioni sugli studenti che stanno tuttora occupando i propri plessi scolastici.
La proposta del ministro Valditara: chi rompe paga. Ma sul Gullace sbaglia
“Queste alcune delle foto che documentano una parte dei danni subiti dal liceo Gullace di Roma per un doppio incendio doloso appiccato nel corso della sua occupazione. La stima dei danni è di circa 2 milioni di euro“, ha scritto Valditara.
Solo che i tre indagati per la devastazione della scuola non sono studenti del Gullace come ampliamente riportato dalla cronaca, ma tre ragazzini esterni all’istituto, un adolescnte italiano e due giovani di origine straniera.
Il ministro pubblica anche foto “che documentano parte dei danni subiti dal liceo Virgilio di Roma durante la sua recente occupazione”. “L’ammontare dei danni – specifica – si sta ancora stimando“.
“Ridurre in queste condizioni una scuola non è lotta politica, è teppismo, a danno degli studenti e dei cittadini. Chi rompe deve pagare“, conclude Valditara.
Il caso Manara
Parole simili a quelle usate dal dirigente scolastico del liceo classico Manara, Pietro Giovanni Pastorello, che ieri ha lanciato l’ultimatum agli studenti che da domenica 8 dicembre occupano l’istituto: “Dichiaro conclusa la fase del dialogo propositivo”.
“Siamo giunti al termine della prima settimana di occupazione senza alcun segnale positivo da parte degli studenti, che hanno dichiarato la volontà di proseguire con la loro azione senza indicare un termine preciso”, ha scritto il preside. Il risultato? La fase di dialogo è finita. Il dirigente scolastico è pronto a chidere la Dad, la didattica a distanza, al ministero. E tutti gli alunni torneranno a seguire le lezioni da casa. Come ai tempi del Covid.