L'avvocata era finita in manette quattro anni fa, ora l'assoluzione piena
La Corte di Appello di Roma ha assolto con formula piena, a distanza di oltre quattro anni dall’arresto, l’avvocata Lucia Gargano. La penalista, all’epoca uno dei penalisti di punta a piazzale Clodio, era accusata di concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta sulla pax mafiosa a Ostia.
La procura generale aveva chiesto una condanna a 8 anni per l’avvocata che nel giugno del 2021 era stata condannata, in abbreviato, a 6 anni e 8 mesi.
L’arresto era scattato nell’ambito di una inchiesta della Direzione distrettuale antimafia e verteva in particolare su un tentativo di imporre la ‘pax mafiosa’ su Ostia. Un accordo che secondo gli inquirenti era stato stretto nel dicembre del 2017 in un ristorante di Grottaferrata.
Una sorta di summit a cui avevano partecipato, tra gli altri, Salvatore Casamonica (poi condannato a 16 anni), Fabrizio Piscitelli, alias ‘Diabolik’, il capo ultrà della Lazio ucciso a colpi di pistola il 7 agosto 2019 al Parco degli Acquedotti, e l’avvocata Gargano con l’obiettivo – secondo la procura – di siglare la pax a Ostia tra gli Spada e il gruppo criminale all’epoca capeggiato da Marco Esposito, detto ‘Barboncino’, morto nel marzo 2022 per un malore all’età di 44 anni.
Al ristorante “L’Oliveto” di Grottaferrata quel giorno c’erano anche altri due personaggi. Un infiltrato, “il francese”, le cui gesta sono riportate nell’operazione “Brasile low cost”, quando i Casamonica cercavano di portare in Italia un aereo carico di cocaina purissima. E Dorian Petoku, un narcotrafficante albanese.
All’epoca l’avvocata Gargano – che si accomoderà al tavolo solo in un secondo momento – lavorava per uno studio che si era occupato di diversi procedimenti della famiglia Casamonica.
In seguito spiegherà che era lì per parlare di lavoro, di una causa per “furto di energia elettrica” per una persona vicina a Diabolik.
Nulla a che fare insomma con la pax mafiosa ideata da Casamonica con l’accordo di Piscitelli per far deporre le armi a chi era vicino agli Esposito e agli Spada dopo una serie di fatti di sangue sul litorale per contrasti tra bande.
A momento dell’arresto l’avvocata Gargano era una professionista in ascesa, uno dei volti noti di piazzale Clodio, in prima linea nelle inchieste più delicate. Poi l’accusa di aver fatto la postina per i clan. Accusa ora cancellata da una assoluzione con formula piena, e precisamente “perché il fatto non sussiste”. Ad difenderla dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa gli avvocati Alessandro De Federicis e Valerio Spigarelli.
Tante le attestazioni di solidarietà per la collega assolta da parte dei penalisti romani. “Una giovane collega è stata oggi assolta dalla Corte di Appello di Roma da una grave accusa di concorso esterno – scrive l’avvocato Cataldo Intrieri – Poiché dell’arresto e della condanna in primo grado avevano scritto tutti con ampia eco e foto in prima pagina mentre l’assoluzione è finita in un trafiletto in cronaca, occorre cogliere l’occasione per ricordare due regole cui siamo affezionati: il principio di non colpevolezza e quello di legalità per cui i reati sono previsti da norme tassative.
Infine, la procura, alla luce di altre recenti sentenze di assoluzione dello stesso tenore potrà riflettere sulla delicatezza e particolarità del ruolo del difensore e la differenza tra (eventuale) infrazione deontologica e reato. Auguri alla collega”, ha concluso Intrieri.