A Roma è emergenza riscaldamenti nelle scuole, dove numerosi istituti scolastici si ritrovano alla data del 25 novembre, con ancora gli impianti non funzionanti. Dopo un primo incontro con le aziende che li hanno in gestione in 1400 istituti scolastici, il Campidoglio ci riprova, e stavolta la convocazione urgente è stata un ultimatum, per un situazione che per gli studenti è insostenibile, negli edifici scolastici di almeno quattro municipi.
Emergenza riscaldamenti nelle scuole romane: l’ultimatum alle aziende che gestiscono gli impianti, malfunzionanti in quattro municipi
Prosegue l’emergenza riscaldamento nelle scuole di Roma, che continua a destare preoccupazione anche sui tempi di una soluzione, nonostante gli impegni presi dalle aziende che li hanno in gestione, del raggruppamento temporaneo di imprese, che vede ENGIE come capofila.
Lo scorso 21 novembre, l’Amministrazione Capitolina aveva già incontrato le aziende responsabili degli impianti, alle quali è stato affidato il Servizio integrato energia aderendo alla convenzione Consip relativa al centro Italia, ponendo un primo “ultimatum” per la risoluzione dei problemi di malfunzionamento in numerosi istituti, che ad oggi accolgono gli studenti nelle aule ancora fredde.
Ma a fronte dei numerosi disservizi segnalati e irrisolti, il Campidoglio si è trovato costretto a convocare d’urgenza un nuovo incontro con le aziende responsabili della gestione degli impianti, Engie e Ifm, per fare il punto della situazione e richiedere un intervento immediato.
Sono 60 le scuole ancora senza riscaldamento
All’esito degli accertamenti la situazione non è rosea, con ancora 60 scuole che risultano senza riscaldamento, con gravi disagi per studenti e personale scolastico.
Di queste, gli impianti di 45 istituti sono gestiti da Ifm, e si trovano principalmente nel II Municipio, in cui rientrano i quartieri: Parioli, Flaminio, Salario, Trieste – Nomentano, Tiburtino e Pinciano; e nel più vasto territorio del IV Municipio, con le zone di Casal Bertone, Casal Bruciato, Tiburtino Nord, Tiburtino Sud, San Basilio, Tor Cervara, Pietralata, Casal de’ Pazzi, Sant’Alessandro e Settecamini.
Ma la situazione non è migliore per numerose scuole del V Municipio, sparse tra i quartieri Torpignattara, Casilino, Quadraro, Gordiani, Centocelle, Alessandrina, Tor Sapienza, La Rustica, Tor Tre Teste, Casetta Mistica, Centro Direzionale Centocelle e Omo; e nel VII, in cui rientrano le zone di Tor Fiscale, Pignatelli, Appio Claudio, Don Bosco, Lucrezia Romana, Osteria del Curato, Romanina, Appio, Latino, Tuscolano nord, Tuscolano sud, Ciampino, Morena, Quarto Miglio, Barcaccia e Gregna.
Ultimatum e penali
Da parte della IFM, l’impegno preso per questi 45 istituti in data odierna, è di risolvere la problematica entro le 8,00 del mattino di domani, 26 novembre 2024, mentre dei restanti impianti malfunzionanti, si occuperà la ENGIE, con un’identico termine tassativo per intervenire e risolvere.
In caso contrario, l’assessorato ai Lavori Pubblici di Roma Capitale si riserverà di adottare tutti i provvedimenti necessari, compresi l’applicazione delle penali previste dal contratto e la segnalazione dell’accaduto a Consip e ANAC, che non risolveranno comunque i disagi ai bambini e alle loro famiglie.
Monitoraggio costante e coinvolgimento dei Municipi
Intanto da domani, per garantire un costante monitoraggio della situazione, l’Amministrazione Capitolina ha richiesto alle aziende un accesso diretto alla piattaforma di controllo remoto degli impianti di riscaldamento. Inoltre, è stato rafforzato il coordinamento con i Municipi e il Dipartimento Scuola per una gestione più efficace delle segnalazioni e degli interventi.