Cosa fare in presenza dei lupi? Il tema è stato al centro di un evento organizzato dal Comune di Fiumicino per analizzare i riflessi della progressiva espansione del numero di esemplari presenti nelle zone di Castel di Guido e della Riserva del Litorale Romano.
Cosa fare in presenza dei lupi in un territorio che ha iniziato a popolarsi da qualche anno di diversi branchi
Zone in cui, tra il 2017 e il 2024 sono venute alla luce 8 cucciolate accertate e, quest’anno, altri cinque piccoli lupacchiotti segno del fatto che una specie sino a pochi anni fa destinata all’estinzione a livello locale, stia di nuovo ripopolando il territorio.
La coesistenza tra il lupo e l’uomo ha alle spalle un passato antico migliaia di anni e ripropone anche il tema della condivisione di spazi naturali fortemente antropizzati e in cui i lupi sono tornati a muoversi liberamente, anche in cerca di cibo e di prede con cui alimentarsi.
Il vademecum sulle buone pratiche di convivenza tra l’animale e l’essere umano è stato esposto durante l’incontro pubblico da Marco Antonelli, responsabile grandi carnivori del WWF Italia e coordinatore del monitoraggio del lupo nella Riserva del Litorale Romano.
Si tratta di cinque essenziali raccomandazioni che possono essere schematizzate nel modo seguente:
- Non lasciare cani liberi o legati in cortili o in aree frequentate da lupi.
- Tenere il cane al guinzaglio durante le passeggiate in natura.
- Non alimentare mai animali selvatici e non lasciare cibo o rifiuti organici, facilmente accessibili.
- Evitare di avvicinarsi a meno di 100 metri dai lupi e non inseguire animali selvatici in auto.
- Segnalare avvistamenti sospetti alle autorità competenti.
“E’ del tutto naturale che un lupo si stabilisca in ambienti periurbani -ha aggiunto Antonelli- perché l’espansione delle aree urbane e la protezione legale offerta a questi esemplari ne hanno favorito la presenza anche in zone molto popolate seguendo una tendenza che sarà, probabilmente, sempre più frequente e che ci impegna a lavorare affinché questo ripopolamento venga considerato come un fenomeno naturale di adattamento della specie“.
La presenza del primo lupo nel territorio dell’hinterland di Fiumicino risale al 2013, quando una fototrappola catturò l’immagine di quello che poi sarebbe stato battezzato con il nome di Anco Marzio. Il predatore era intento ad aggirarsi nell’area di Castel di Guido, situata a nord-ovest della Capitale e distante pochi chilometri dal centro urbano.
Circa un anno dopo venne censita la comparsa di un altro lupo maschio chiamato Numa e, appena due anni dopo, della prima coppia appartenente alla famiglia dei canidi.
Si trattava di iniziare a preparare la comunità all’arrivo di altri lupi che si sarebbero organizzati, come natura vuole, in branchi da sottoporre alla vigilanza di un gruppo di monitoraggio per individuarli e osservarne gli spostamenti e i comportamenti biologici anche all’interno dell’Oasi di Macchia Grande gestita dal Wwf.
Il pensiero è ovviamente rivolto alle ripercussioni che la vicinanza dell’uomo potrebbe avere sui lupi che sono sempre più numerosi.
“Il vero rischio è che questi animali possano perdere la loro naturale diffidenza verso l’uomo”, avverte Valeria Salvatori responsabile IEA del progetto LWW Life Wild Wolf che si sta diffondendo con l’obiettivo di promuovere una comunicazione efficace per evitare conflitti tra gli abitanti e i lupi.
“Se l’animale comincia ad associare l’uomo alla facilità di reperire risorse come il cibo -ha spiegato Salvatori- potrebbe sviluppare un comportamento ‘confidente’ e non esiste una letteratura sui lupi che vivono in contesti cittadini come lo è per altri animali selvatici al pari delle volpi in Inghilterra o dei coyote in Nord America. Speriamo che dalle nostre ricerche possa nascere un contributo importante allo studio del lupo periurbani”.
La presenza del lupo non costituisce un pericolo ma un’opportunità
Il Responsabile Oasi WWF di Macchia Grande, l’oasi più frequentata d’Italia, Andrea Rinelli, ha aggiunto: “Le tre oasi presenti nel nostro territorio sono aree di grande pregio naturalistico e il lupo è un animale estremamente connesso con questa realtà. E’inoltre in grado di riequilibrare l’impressionante esplosione demografica di prede come daini e cinghiali. Non è un caso che sia arrivato in queste zone. La sua presenza non deve essere vissuta come un problema ma piuttosto come un’opportunità di crescita e conoscenza”.
“La presenza del lupo è una realtà con cui dobbiamo imparare a convivere e questo è possibile se ci basiamo su una corretta informazione e sul rispetto per la natura. L’obiettivo è creare un dialogo aperto e costruttivo affinché il ritorno del lupo diventi un fattore utile alla biodiversità del territorio, ma anche a ridurre la presenza di specie come i cinghiali che ne hanno alterato l’equilibrio” ha rilevato il sindaco della cittadina tirrenica, Mario Baccini.
“Sin dall’inizio del mio mandato, mi sono occupato di comprendere le dinamiche legate alla presenza di questa specie nel nostro comune e, pur riconoscendo il suo istinto predatorio, sappiamo che non attacca l’uomo, anzi tende a essere diffidente e ad allontanarsi. Bisogna evitare allarmismi e creare consapevolezza sui modi attraverso cui è possibile convivere con questo splendido animale valorizzandolo”, ha concluso l’Assessore all’Ambiente del Comune di Fiumicino, Stefano Costa, durante il suo intervento in aula.