Ostia, anche WWF e Italia Nostra bocciano la colata di cemento del Borghetto dei Pescatori

WWF e Italia Nostra: "L'area attualmente accoglie una grande quantità di acqua piovana. Il progetto ne renderebbe impermeabile il 50%"

Anche Italia Nostra e il WWF del Litorale Laziale, bocciano il programma ATO I-12 Borghetto dei Pescatori di Ostia, che riguarda l’intervento di trasformazione urbanistica di iniziativa privata, su un’estensione di circa 9 ettari nella storica zona a sud-est del Lido di Ostia.

WWF e Italia Nostra: “L’area attualmente accoglie una grande quantità di acqua piovana. Il progetto ne renderebbe impermeabile il 50%”

Allo scadere dei termini dell’attuazione del progetto, i referenti locali dell’associazione ambientalista italiana e dell’associazione per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale, del territorio del Litorale Romano, hanno infatti presentato un documento con le motivazioni di una contrarietà all’intervento.

Ai destinatari, l’Assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia, per conoscenza all’Assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi e l’Agenzia Europea per l’Ambiente, è stata inviata una serie puntuale di osservazioni che in sintesi dichiarano come:

La trasformazione cancellerebbe un’area naturale testimone del passato. Circa 100 anni fa – precisano -, tutto il territorio costiero dalla Foce del Tevere a Castel Fusano presentava una fascia dunale con alle spalle zone umide di varia estensione. Un ambiente naturale che è stato invece definito nel progetto di trasformazione, come un “grande vuoto urbano”, che al contrario è in piena e perfetta continuità ecologica con la Pineta di Castel Fusano, che ricordiamo è parte della Riserva naturale statale Litorale Romano, che a sua volta è contigua alla Riserva di Castel Porziano, Tenuta Presidenziale”.

Le osservazioni sul programma di trasformazione urbanistica punto per punto

Le osservazioni sul programma d’intervento di trasformazione urbanistica, di iniziativa privata, sono state elaborate punto per punto da un team composto dagli esperti del WWF Litorale Laziale, il Dr. Giuliano Fanelli e la Dr.ssa M. Gabriella Villani, e di Italia Nostra Litorale Romano, Dr.ssa Anna Longo e il Prof. Francesco Spada, partendo dall’assunto che se realizzato, il piano si porrebbe in totale antitesi rispetto delle Direttive Europee sulla conservazione della biodiversità e pertanto potenzialmente passibile di procedure d’infrazione.

Tra gli argomenti trattati, e corredati da documentazione grafica e fotografica c’è in primis quello riguardante gli habitat prioritari, e cioè quelle forme di
vegetazione naturale e paesaggi corrispondenti a numerosi habitat ospitanti
specie di interesse comunitario, situate proprio ove dovrebbe sorgere la zona
residenziale.

Mentre sempre sul “Grande Vuoto urbano” così come espresso nella Relazione Tecnica di -A-4- Quarter riferiscono: “C’è l’aspetto della vicinanza al Borghetto dei Pescatori di Ostia, considerato il nucleo storico della città, che merita rispetto. Il luogo ospita attività, sagre e luoghi tipici della ristorazione, ed è segnalato come sito di interesse turistico dallo stesso Comune di Roma. E l’attuazione del progetto rischia di andare ad alterare il paesaggio della zona, proprio a ridosso del Canale, che fu anche location del film “I Vitelloni” di Federico Fellini”.

WWF e Italia Nostra: “Il piano è potenzialmente passibile di procedure d’infrazione. Ecco perché”

L’altro punto rappresentato dagli ambientalisti riguarda poi la mancata corrispondenza alla Convenziona europea del paesaggio: “Anche se è vero che difendere il paesaggio non significa necessariamente opporsi a qualunque intervento umano, la convenzione prescrive che i cambiamenti debbano essere accompagnati “riconoscendo la grande diversità e la qualità dei paesaggi che abbiamo ereditato dal passato, sforzandoci di preservare, o ancor meglio, di arricchire tale diversità e tale qualità. Ci chiediamo dunque come un moderno centro residenziale possa essere considerato un arricchimento in una situazione come quella appena descritta. Appare piuttosto come un inserimento del tutto “alieno”.

Nella foto il progetto di urbanizzazione – Fonte WWF Litorale Romano e Italia Nostra Litorale Romano

Progetto in contrasto con la strategie del suolo e quelle di adattamento al cambiamento climatico

L’area sulla quale è attualmente prevista la “colata di cemento”, svolge un prezioso servizio ecosistemico, come spiega il documento del NO al programma ATO I-12 Borgo dei Pescatori di Ostia:

Accoglie una notevole quantità di acqua piovana che ricarica la falda a beneficio delle aree urbanizzate circostanti e delle aree naturali prossime. Una funzione preziosa in questi anni in cui assistiamo a grandi fenomeni temporaleschi con piogge abbondantissime. Mentre ATO I-12, renderebbe impermeabile circa il 50 % di superficie, corrispondente a oltre 4 ettari che saranno occupati da edifici, parcheggi e una strada. A medio termine possiamo considerare le previsioni di innalzamento del livello marino che dovrebbero del tutto scoraggiare qualsiasi edificazione sulla costa”.

Come ricordano poi, nella proposta di strategia di adattamento al cambiamento climatico, presentata da Roma Capitale a gennaio 2024, si afferma la necessità di individuate le priorità di intervento per adattare la città al nuovo scenario, gli obiettivi e le misure per ridurre le vulnerabilità e i rischi:

“Tra queste nel capitolo delle Priorità e obiettivi dell’adattamento climatico a Roma c’è il rafforzamento del ruolo del suolo come “spugna” e ancora “Il litorale costiero romano è un delicato ecosistema da tutelare. Parliamo – proseguono – di protocolli per lo studio del ruolo delle zone umide presenti per la regolazione climatica, e dell’apporto che si avrebbe dalla creazione di ecosistemi umidi artificiali e di spazi per il deflusso delle acque durante piogge intense e del rafforzamento delle connettività tra gli ecosistemi per obiettivi climatici e di salvaguardia delle specie. Mentre ATO I-12 prevede la distruzione di una zona umida con specie di interesse comunitario” – concludono.