Due ergastoli e pene di diverso tenore per gli imputati nel processo in corso presso la Corte di Assise di Frosinone per l’omicidio di Selavdi Shehaj, detto ‘Passerotto’ l’albanese ucciso con due colpi di pistola alla schiena mentre di trovava in costume da bagno sulla spiaggia di Torvajanica il 20 settembre del 2020.
Al termine della requisitoria i Pm sollecitano la massima pena per gli esecutori dell’omicidio avvenuto in spiaggia dell’albanese Selavdi Shehaj
Sono queste le richieste avanzate dalla Procura al termine della requisitoria condotta in aula dai pubblici ministeri Francesco Cascini e Rita Ceraso.
“Passerotto”, devastato dai proiettili, fu trasportato in eliambulanza all’ospedale San Camillo della capitale dove morì due giorni dopo.
Secondo la tesi dell’accusa a sparargli fu Esteban Calderon, l’argentino sotto processo anche per l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, soprannominato “Diabolik” al Parco degli Acquedotti il 7 agosto del 2019 e che avrebbe pianificato l’agguato in cui perse la vita “Passerotto” insieme a Giuseppe Molisso.
Per entrambi è stata sollecitata la condanna al “fine pena mai” in quanto esecutori materiali dell’assassinio, con l’aggravante del metodo mafioso per il sudamericano.
A Guido Cianfrocca è stata, invece, contestata l’accusa di aver fornito l’arma del delitto e a Luca De Rosa quella di ricettazione per la moto utilizzata per eliminare la vittima.
Nel procedimento è coinvolto un ulteriore indagato, un connazionale di Shehaj al momento irreperibile, e la cui identità e il cui ruolo emergono da un’informativa redatta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri e dalla Squadra Mobile.
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