Omicidio di “Passerotto” a Torvaianica, c’è un sesto indagato

"Passerotto" era stato ucciso in spiaggia nel settembre del 2020: a Frosinone in Corte d'Assise in corso processo per 5 imputati. Ora ne spunta un sesto

I rilievi per l'omicidio di Simone "Passerotto"

C’è un sesto indagato per l’omicidio di Selavdi Shehaj, detto Simone “Passerotto”, l’albanese di 38 anni ucciso a colpi di pistola sulla spiaggia di Torvaianica, tra i bagnanti, il 20 settembre del 2020.

“Passerotto” era stato ucciso in spiaggia nel settembre del 2020: a Frosinone in Corte d’Assise in corso processo per 5 imputati. Ora ne spunta un sesto

Il ruolo e l’identità del sesto indagato emergono da una nuova informativa redatta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri e dalla Squadra Mobile. Si tratterebbe di un albanese.

Selavdi Shehaj era stato colpito in costume, in spiaggia, alla schiena da due colpi di arma da fuoco: trasferito in eliambulanza al San Camillo era morto due giorni dopo. Ad aprire il fuoco due uomini.

Per l’esecuzione di “Passerotto” dal febbraio dello scorso anno è in corso il processo davanti alla Corte di Assise di Frosinone che vede imputati Raul Esteban Calderon (l’argentino accusato anche dell’omicidio di Fabrizio Piscitelli ‘Diabolik’ ucciso con un colpo di pistola alla testa il 7 agosto del 2019 nel parco degli Acquedotti), Enrico Bennato (fratello di Leandro), Giuseppe Molisso, e altri due.

Esecutori materiali dell’omicidio, secondo la procura aggravato del metodo mafioso, sarebbero Bennato e Calderon mentre sempre l’argentino avrebbe pianificato il delitto di Passerotto insieme a Giuseppe Molisso.

Guido Cianfrocca avrebbe fornito l’arma e Luca De Rosa, a quest’ultimo è stata mossa l’accusa di ricettazione per la moto utilizzata per l’omicidio Shehaj.

Le contestazioni

L’accusa contestata dai pm della direzione distrettuale antimafia di Roma al nuovo indagato, un albanese irreperibile, è di concorso in omicidio.

L’omicidio di Shehaj va inquadrato nell’ambito di una lunga scia di fatti di sangue cominciata il 7 agosto 2019 con l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, detto ‘Diabolik’. A quello, il 14 novembre 2019 segue il tentato omicidio di Leandro Bennato“.

Da quel giorno fino al 25 novembre si registravano plurimi tentativi di attentare all’incolumità di Fabrizio Fabietti, braccio destro di Piscitelli, e di alcuni componenti della banda di Diabolik, di origine albanese“, aveva sottolineato il gip nell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Giuseppe Molisso.

L’omicidio di Passerotto, vicino ad alcuni esponenti del gruppo degli albanesi, alleati del Diablo, – in sintesi secondo l’accusa – rientrerebbe nella faida scoppiata dopo l’agguato a Piscitelli.

Dietro all’omicidio la vendetta per un agguato

Per gli investigatori e l’accusa, il movente dell’omicidio di Selavdi “Passerotto”, potrebbe essere legata alla pianificazione di una vendetta in seguito all’agguato consumato datato proprio il 14 novembre del 2019 nei confronti di Leandro Bennato, molto vicino a Giuseppe Molisso.

Quella sera, erano intoeno alle 19, Leandro Bennato, viene ferito con dei colpi di pistola all’addome in via di Boccea, in mezzo al traffico. È la prima reazione armata all’omicidio di ‘Diabolik’ consumato l’agosto precedente.

Nel processo di Frosinone la sentenza è attesa per giugno.