Due anni fa ci lasciava Piero Angela, uno dei più grandi giornalisti della storia della televisione italiana. Piero Angela ha lavorato per una vita in Rai e anche quest’anno l’azienda per ricordarlo propone un doppio appuntamento su Rai Cultura.
Il 13 agosto del 2022 ci lasciava Piero Angela, uno dei più grandi giornalisti della storia della televisione italiana. Decano del piccolo schermo, grande divulgatore scientifico è stato uno dei personaggi più amati dal pubblico.
Piero Angela ha lavorato per una vita in Rai e anche quest’anno l’azienda per ricordarlo propone un doppio appuntamento su Rai Cultura e Rai Storia.
Dall’uomo della cronaca e degli esteri al grande divulgatore scientifico: è uno sguardo che parte dagli esordi della carriera di Piero Angela quello che la Rai propone nel secondo anniversario della scomparsa del grande giornalista.
Il ricordo dedicato dalla Rai a Piero Angela
Per ricordare la scomparsa di Piero Angela Rai Cultura propone un doppio appuntamento: si comincia con “Piero Angela: raccontare la scienza”, in onda martedì 13 agosto alle 18.30 su Rai Storia, che ripercorre la sua carriera da quando era inviato fino alla lunga serie di “Quark” e “Superquark”.
A seguire, sempre su Rai Storia, “Prima pagina: otto ore di Waterloo“, uno dei primissimi documentari storici firmati Piero Angela, risalente al 1965, a 150 anni dalla battaglia che vide la sconfitta di Napoleone.
Nel documentario ci sono due incredibili testimonianze: Ian Contro, un testimone indiretto della battaglia di Waterloo, avendo conosciuto un soldato che vi aveva combattuto; e Paul Brassin, che ricorda i racconti del nonno sulla battaglia.
Piero Angela: l’ultimo messaggio di saluto ai telespettatori
Poco prima di morire Piero Angela aveva voluto lasciare al sito Internet del suo programma SuperQuark l’ultimo messaggio di saluto ai telespettatori.
«Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano», ha scritto il conduttore. «Malgrado una lunga malattia – ha aggiunto – sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia. È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati. A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato. Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio».