Un grido tra la folla di bagnanti assiepati sulla spiaggia libera bianca di Ostia, al civico 9 del Lungomare Amerigo Vespucci, ha richiamato subito l’attenzione del marinaio di salvataggio addetto alla postazione di controllo numero 104.
Salvataggio da cardiopalma in uno degli arenili liberi urbani del Lido, il racconto del bagnino che ha soccorso un uomo privo di coscienza in spiaggia
Claudio Maranini ha capito subito che quel grido segnalava una situazione di emergenza. Non a mare, dove in questi giorni di relativa calma per fortuna non si verificano condizioni di pericolo, ma al centro dell’arenile dove, accanto alla signora, che aveva urlato aiuto c’era un uomo privo di coscienza e in preda a convulsioni.
E’ accaduto intorno alle 11.30 di questa mattina di domenica 11 agosto. “In 22 anni di attività -racconta Claudio- ho imparato a distinguere le crisi di tipo epilettico dalle altre emergenze di tipo cardio circolatorio. Paradossalmente le prime fanno molta più impressione perché quest’uomo, sulla cinquantina, giaceva riverso sulla sabbia e serrava forte la bocca digrignando i denti”.
“C’era il pericolo evidente che potesse inghiottirsi la lingua e morire soffocato, così ho proceduto secondo i protocolli che si usano in questi casi e, dopo essermi assicurato che non potesse farsi del male inconsapevolmente, sono andato a recuperare il kit con le cannule di Guedel che permettono di tenere libere le vie respiratorie”.
Claudio, con l’ausilio di un medico presente tra i bagnanti sulla stessa spiaggia, ha quindi intubato l’uomo in difficoltà e ha atteso che si riprendesse dalla crisi. Nel frattempo veniva attivato l’intervento d’urgenza dei sanitari del 118.
“La persona ha iniziato a rispondere anche se rimaneva in forte stato confusionale -aggiunge Claudio- mi ha detto di chiamarsi Gabriele e di abitare a Ostia e anche di essere sofferente di diabete, anche se ha detto di non riuscire a trovare l’apparecchio per la misurazione della glicemia”.”
“Era chiaro, come avevo intuito, che non ci fosse di mezzo un problema cardiocircolatorio, ma che occorreva inserire in modo appropriato la cannula orofaringea di Guedel che è un dispositivo rigido che serve per allontanare la lingua dalla parete posteriore della faringe impedendo l’auto soffocamento”.
Le procedure di rianimazione
“In caso di infarto la procedura di intervento sarebbe stata completamente diversa. Avrei dovuto utilizzare il defibrillatore e, nel caso, proseguire con le manovre di rianimazione. In questa circostanza l’importante era mantenere la calma e, nel momento in cui Gabriele ha iniziato a essere più presente tenerlo sveglio facendogli delle domande in attesa del personale di soccorso che lo ha trasferito in ospedale per tutti gli accertamenti del caso”.
Ma l’attività che di solito tiene più impegnati i bagnini è quella di garantire la sicurezza del tratto di mare assegnato alla loro sorveglianza. Un’attività preziosa e fondamentale per salvaguardare anche la vita di chi talvolta sfida le onde anche quando viene issata la bandiera rossa che vieta la balneazione per motivi di sicurezza.
Uno degli episodi più significativi di questa stagione balneare si è verificato il 16 giugno scorso quando, i mainai di salvataggio presenti all’altezza del secondo cancello delle spiagge di Castelporziano si sono ritrovati a fronteggiare il recupero di due quattordicenni che, dopo aver perso il loro cuscinetto gonfiabile, stavano per essere trascinati via dalla corrente.
In quella circostanza a lanciarsi in acqua c’era anche Giuseppe Palmulli, più noto come Mr Okay, il bagnino simbolo di Ostia famoso per il tuffo di Capodanno da Ponte Cavour.
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