Sul litorale di Ostia 45 stabilimenti balneari su 67 saranno sicuramente attivi con i servizi sin dall’orario di apertura. Nella giornata di domani, venerdì 9 agosto, è stata annunciata a livello nazionale la serrata degli ombrelloni, che durerà un paio d’ore, per le attività che aderiscono a Sib e Fiba. Uno sciopero a cui non aderirà Federbalneari.
La maggior parte degli stabilimenti di Ostia fa parte di Federbalneari, l’associazione che non aderirà allo sciopero
Nei 45 stabilimenti di Ostia, che aderiscono a Federbalneari, lettini e ombrelloni saranno regolarmente aperti da subito. Secondo quanto si apprende da fonti di governo, a valle delle interlocuzioni con la Commissione Europea, in una delle prossime riunioni del Consiglio dei Ministri verrà esaminato e approvato il provvedimento di riordino delle concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo, al fine di stabilire un quadro giuridico certo per gli operatori e per le amministrazioni locali.
“Non aderiamo perché siamo in piena trattativa – afferma il presidente di Federbalneari Roma, Massimo Muzzarelli – Alcune notizie che arrivano dal Governo ci fanno comprendere che era logico e normale che la questione balneare si sarebbe definita all’indomani della costituzione del Governo dell’Europa. La scadenza era giugno, mi sembrava difficile che ci si potesse mettere in collisione con l’Europa a pochi giorni dal voto”.
“Già ieri – prosegue Muzzarelli- non in Consiglio dei ministri ma in riunione di maggioranza, è arrivata la conferma che la trattativa sulla questione balneare va avanti. Non dico che dobbiamo aspettare novembre, perché saremmo fuori tempo massimo, ma ora che c’è una Commissione costituita può esserci la definizione del Governo su quello che vorrà fare sulle gare”.
A oggi le concessioni demaniali sono regolate dal Codice della navigazione. Serve una norma nazionale che regoli il sistema delle assegnazioni.
“Siamo in attesa di un segnale per la definizione di questa materia, che si protrae da troppo tempo e che ha comportato un blocco nelle attività e nell’indotto. Il comparto del turismo balneare muove sempre un 4% del PIL. Quando si gioca sulle spiagge con atteggiamento leggero non si tiene conto di questo”, conclude il presidente di Federbalneari.
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