Molestie su un’alunna, 3 anni a un educatore del Convitto di Tivoli

L'educatore del Convitto condannato, le prime lusinghe già nella scuola elementare

Una veduta di Tivoli

A 63 anni avvicina una alunna di 14 coi complimenti e l’astuzia. Da educatore del Convitto nazionale di Tivoli avrebbe dovuto accompagnare i ragazzi a pranzo e aiutarli nelle attività pomeridiane. Ed invece ha agganciato una studentessa di terza media per arrivare ad altro.

L’educatore del Convitto condannato, le prime lusinghe già nella scuola elementare

Le prime lusinghe già quando la parte offesa frequentava la scuola elementare, in un crescendo di avance: “Hai dei begli occhi” oppure frasi inopportune o ancora la rivelazione, a modo di battuta, che un’altra alunna della prima media avesse “una cotta per lui”, per suscitare gelosia, ammirazione.

Il resto è cronaca racchiuso in una sentenza. L’ormai ex educatore, Carlo B. è stato condannato a 3 anni e 8 mesi di carcere l’educatore del Convitto Nazionale di Tivoli arrestato nell’agosto del 2023 con l’accusa di atti sessuali su un’alunna. Ad emettere la sentenza, in abbreviato, il tribunale di Tivoli. Ora la difesa (il legale è l’avocato Attilio Piacente) attende di leggere a giorni le motivazioni per decidere di proporre o meno il ricorso in appello.

I fatti non si sono svolti nell’istituto ma l’aggancio sì, avevano già sottolineato i giudici nella misura cautelare che ha portato agli arresti domiciliari il professore-educatore.

La denuncia

La parte offesa una alunna 14enne e timida. Il padre, tramite l’App Dove, un giorno si rende conto che lei si è allontanata. Si trova a Monte Ripoli una zona panoramica nota a Tivoli come punto di incontri. Una volta a casa il papà le chiede perché stesse lì, lei alla fine si apre e racconta la verità, nonostante il patto di segretezza impostole dall’educatore tra rassicurazioni e regali, tra cui un anello.

La denuncia del genitore al Commissariato di Polizia di Tivoli è immediata. Al lavoro si mette il pool anti violenza coordinata dal vice commissario Davide Sinibaldi, su delega del procuratore capo di Tivoli, Francesco Menditto.

La 14enne verrà ascoltata due volte. Nella prima è particolarmente turbata e sembra sminuire la gravità delle condotte dell’indagato riportandole nell’ambito di un rapporto che comunque si “era accorta da subito non essere normale”. Un comportamento quello dell’alunna spiegato dalla psicologa forense con la “dissociazione della vittima…per anestetizzarsi e distaccarsi da quell’esperienza così traumatica e dolorosa”.

L’educatore verrà interrogato già in fase di indagini. Confessa subito anche se parzialmente, precisa che l’alunna non frequentava una classe a lui assegnata, si spinge – come da copione nei casi di abusi – a sostenere di essere “caduto nella trappola di lei”.

A sua difesa spiega di non essersi “avveduto della gravità delle sue condotte”. Era la prima volta che “gli capitava un certo rapporto con un alunno o istinti sessuali verso un minore”.

La procura raccoglie tutti gli elementi: un’alunna di 14 anni parte offesa, un educatore di 63 che va arrestato, ristretto ai domiciliari e poi processato. Ora la condanna.

I motivi dell’arresto

Per l’educatore del Convitto di Tivoli l’arresto, con la misura dei domiciliari, è scattato il 22 agosto del 2023. Il perché è sintetizzato nella misura cautelare firmata dal giudice Emanuela Francini: “Le circostanze del fatto denotano la più assoluta incapacità dell’indagato di controllare gli istinti sessuali e di porvi un freno”.

Particolarmente significativo sul tema” l’elemento emerso dalle dichiarazioni dell’alunna parte offesa circa il riferimento fattole dall’educatore, seppure a modo di battuta, ad una infatuazione nei suoi confronti da parte di un’altra bambina. “Tale circostanza – ha concluso il giudice – induce a non potere escludere che l’indagato proprio in virtù della sua attività lavorativa abbia avvicinato o avvicinerà altri minori al fine di instaurare medesimi rapporti illeciti”.

Molestie su un'alunna, 3 anni a un educatore del Convitto di Tivoli 1
L’ingresso della procura di Tivoli

Di recente di fronte al tribunale di Roma un professore è stato condannato per aver compiuto atti di auto erotismo in classe e molestato più alunne. A marzo altra condanna per un un ex prof di religione di Tivoli che avrebbe compiuto abusi su più minori approfittando del suo ruolo nell’Azione Cattolica.

Si precisa, nei casi citati, l’estraneità degli istituti e che gli indagati possono esser considerati colpevoli in via definitiva solo dopo il pronunciamento della Cassazione.