Pro Vita Famiglia, la sede di Roma sotto attacco. L’appello al ministro

La sede nazionale Pro Vita Famiglia subisce nuove minacce. Il presidente chiede l'intervento di Piantedosi

L'attacco alla sede di Pro Vita filmato dalle telecamere

Incursioni notturne ripetitive: la sede di Pro Vita Famiglia a Roma si dichiara sotto attacco. Nuove minacce e atti di vandalismo E’ la dodicesima volta in tre anni, la seconda in un mese.

La sede nazionale Pro Vita Famiglia subisce nuove minacce. Il presidente chiede l’intervento di Piantedosi

“Pagherete”, “Non vi daremo pace”, “Rivolta Trans”. Queste alcune delle minacce rinvenute nella mattinata di ieri, giovedì 30 maggio, sulle serrande della sede nazionale di Pro Vita & Famiglia Onlus a Roma, in viale Manzoni.

Un attacco – fanno notare in sede – eseguito nella notte con bombolette spray da attivisti del movimento LGBT Priot Pride, che ha rivendicato l’atto sui social.

Il gruppo ha manomesso le telecamere di sorveglianza oscurandole con vernice rossa e affisso sui muri esterni dell’ufficio 15 manifesti in cui si vede la bandiera della Palestina sventolare sulla Basilica di San Pietro in fiamme e lo slogan “Queers for Palestine”. Lo scorso 20 maggio un altro attacco vandalico aveva imbrattato le serrande della sede di Pro Vita & Famiglia con simboli e slogan del movimento Transgender.

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Le scritte lasciate sulle serrande di Pro Vita

“Una escalation di violenze”

Quest’ultimo è il dodicesimo attacco vandalico alla nostra sede in meno di tre anni, il secondo nel giro di un mese: è una vera e propria persecuzione con una preoccupante escalation di contenuti violenti e minacciosi”, fa sapere il presidente di Pro Vita & Famiglia Antonio Brandi.

Le associazioni abortiste e arcobaleno – continua Brandi – fomentano da anni un clima di odio e intolleranza nei confronti di chi si dichiara Pro Vita, culminato nell’attacco dello scorso 25 novembre col lancio di un ordigno esplosivo all’interno della sede, e dopo le ultime minacce temiamo per la nostra incolumità personale”.

Da qui la richiesta al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi “di attenzionare particolarmente il clima di ostilità e minacce fisiche di cui siamo vittime, e ci aspettiamo che il sindaco di Roma Roberto”.