Abbandonata sul Gra per il 5 a latino, la 16enne ritratta

Abbandonata sul Gra, la 16enne cambia versione e discolpa la mamma

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Foto di repertorio

La storia del 5 in latino? Era una bugia. È vero, ho litigato con mia madre, ma sono stata io a scendere dalla macchina e ad allontanarmi sul Gra. Non è vero che mi ha abbandonato lei per una insufficienza”.

Abbandonata sul Gra, la 16enne cambia versione e discolpa la mamma

A distanza di un giorno la ragazza di 16 anni soccorsa dai vigili urbani mentre camminava, pericolosamente, sul ciglio del raccordo anulare, ha ritrattato le accuse nei confronti della mamma e fornito una nuova versione dei fatti.

La giovane, fermata dagli agenti del gruppo Spe a ridosso della galleria Appia, all’inizio aveva ‘incolpato’ la mamma: Abbiamo avuto un brutto litigio. Abbiamo cominciato a discutere il 5 in latino, per lei inaccettabile”.

La 16enne era stata portata presso gli uffici di Ponte di Nona, dove i vigili hanno poi contattato la famiglia. Una vicenda finita anche sul tavolo del magistrato di turno al tribunale per i Minorenni di Roma.

Col passare delle ore la versione è cambiata. L’adolescente ha poi minimizzato le accuse alla mamma: “Non abbiamo litigato per i voti. Ho chiesto io di accostare, ho aperto lo sportello e me ne sono andata”.

Anche questa versione, però, è sembrata poco convincente.

Il sospetto dei caschi bianchi è che la ragazza, di fronte alle possibili conseguenze per la mamma, si sia spaventata. Tanto da ritrattare tutto. Cosa sia veramente successo forse chissà non si scoprirà mai. Per ora l’insegnante di latino potrà stare tranquilla e non avere a sua volta sensi di colpa.

La denuncia di Milani

A raccontare la storia dell’insolito soccorso sul Gra era stato il segretario romano del Sulpl, Marco Milani. “Ancora una volta – la sua dichiarazione – sono i caschi bianchi, ormai forza e presenza prevalente nei territori metropolitani a intervenire su fenomeni di sicurezza urbana e fragilità sociali di una capitale sempre più problematica.

Il governo non tardi a varare una legge di riforma della categoria che dovrà essere ben più coraggiosa di quella allo studio quanto All’amministrazione capitolina, aumenti gli sforzi per colmare il vuoto in organico di oltre 3000 unità”.