Chef Rubio pestato, si procede per lesioni aggravate dall’odio razziale

Chef Rubio aveva denunciato l'aggressione fuori dalla casa della madre, la procura procede per lesioni aggravate dall'odio razziale

Chef Rubio dopo l'aggressione

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine per lesioni aggravate dall’odio razziale in riferimento al pestaggio di Gabriele Rubini, in arte Chef Rubio, avvenuta il 15 maggio scorso fuori dalla sua abitazione a Frascati.

Chef Rubio aveva denunciato l’aggressione fuori dalla casa della madre, la procura procede per lesioni aggravate dall’odio razziale

Il procedimento, al momento contro ignoti, è stato avviato dopo una denuncia presentata dallo stesso Rubini, noto per le sue posizioni pro Palestina, e che aveva accusato del raid “alcuni sionisti”. Le indagini sono state delegate dal magistrato agli investigatori della Digos.

‘Chef Rubio’, noto per le posizioni pro-Palestina, aveva denunciato i fatti pubblicando foto e video sul social X, in cui mostrava le ferite e la testa sanguinante. Secondo la versione dell’ex rugbista che ha denunciato il pestaggio una decina di giorni fa il pestaggio sarebbe stato commesso da una gruppo di cinque uomini.

Terroristi, questi sono gli ebrei sionisti: mi hanno aspettato fuori casa in sei e hanno tagliato i fili del cancello per massacrarmi”, il suo sfogo dopo i fatti.

Trascora una notte in ospedale, lo chef ex rugbista si era presentato agli uffici di Polizia per presentare la denuncia. Ha raccontato di essere stato aggredito e preso a pugni davanti alla casa della madre, di avere anche ricevuto una martellata in testa, ma anche dei finestrini della macchina distrutta a colpi di pietre e bastoni.

Una aggressione pianificata

Un raid studiato. In cinque hanno tagliato i fili del cancello elettrico di casa, ed hanno atteso il ritorno di Chef rubio. Poi al passaggio della sua auto, armati di oggetti contundenti hanno distrutto i cristalli e lo hanno aggredito. Un pugno dietro l’altro fino a quando non lo hanno visto ridotto ad una maschera di sangue. Solo allora sono fuggiti via, a missione compiuta.

Un raid violento per il quale adesso Rubio è ora assistito dagli avvocati Marina Tallarico e Giorgio Rubini.

Lo chef ha un passato da atleta, poi da volto televisivo e infine, a partire dal 2019, da sostenitore della causa palestinese. E da sostenitore della causa palestinese, inizia a collezionare controversie giudiziarie per le proprie posizioni.