Ogni giorno un blitz, per strada o contro i palazzi istituzionali. Diventano quotidiani a Roma le incursioni degli eco attivisti di Ultima Generazione. Nel mirino ora ci sono i ministeri. Oggi, 23 maggio, è toccato a quello del lavoro finito bersagliato con vernice nera (a base di carbone vegetale). La stessa usata lunedì contro il ministero della giustizia mentre martedì, a quello della salute ,si è preferita la tinta arancio.
Nel bersaglio degli eco attivisti di Ultima Generazione un nuovo ministero. Troppi morti sul lavoro
L’ennesima protesta di Ultima Generazione è scattata intorno alle 10 e mezza di questa mattina in via Veneto dove una decina di attivisti sono stati bloccati dalla polizia, già sul posto con un blindato.
La protesta è durata pochi istanti. Uno dei manifestanti, dopo aver lanciato il carbone vegetale contro il muro del ministero, è stato subito ammanettato.
Le manette sono state usate per fermare anche altri tre attivisti. Uno dei passanti, vestito in abito elegante, è stato raggiunto dagli schizzi del carbone nero e si è scagliato contro uno degli ambientalisti coprendolo di insulti.
Una volta riportata la calma, gli attivisti green sono rimasti a terra, sorvegliati dai poliziotti.
“Mille morti sul lavoro in un anno – grida un attivista – e il ministero del Lavoro ha tolto il reddito di cittadinanza. I salari stanno diminuendo rispetto all’Europa e l’inflazione sale. Questa democrazia non funziona più. Per questo facciamo resistenza civile. Diamo voce alle persone marginali e povere escluse dal sistema. Chiediamo al governo azioni in favore dei lavoratori”.
La polizia intorno alle 11 ha trascinato gli ambientalisti sulle pattuglie per condurli al commissariato Castro Pretorio, dove si sta procedendo alle identificazioni e alle denunce.
Le locandine
Gli attivisti hanno incollato sulla facciata del ministero delle locandine che riportano i dati delle morti e degli infortuni sul lavoro del 2023: 560 mila infortuni sul lavoro e 1041 morti.
“Questo significa – hanno specificato – che oggi stesso due persone moriranno sul posto di lavoro e il numero è destinato ad aumentare con l’arrivo dello stress di calore questa estate. Questi numeri nascondono persone reali e ci rifiutiamo di rimanere in silenzio davanti a una tale ingiustizia”.
Intanto gli attivisti si stanno organizzando per una manifestazione non autorizzata a piazza Barberini.Ecco i dettagli. A sostenerla anche lo scrittore Erri De Luca.