Ostia, ritrovato Raffaele Evangelista che si era allontanato dall’ospedale Grassi

Raffaele Evangelista titolare del bar famoso per le ciambelle fritte rintracciato vicino al Cineland

Raffaele Evangelista, titolare dell’omonimo Bar situato a Ostia in via degli Aldobrandini 31 si è allontanato questa pomeriggio, sabato 11 maggio, dal Pronto Soccorso dell’ospedale Grassi. L’ultranovantenne non è stato in grado di ritrovare la strada di casa.

Raffaele Evangelista titolare del bar famoso per le ciambelle fritte rintracciato vicino al Cineland

Per diverse ore non si sono avute più notizie del fondatore di uno dei locali più noti del Lido di Roma per via delle ciambelle fritte che, da decenni, sono meta anche di chi parte dalla capitale per poterle degustare.

Nel 1946 Raffaele, ad appena 14 anni, aveva iniziato a lavorare come apprendista nello stesso locale che poi ha rilevato dopo anni di abnegazione e di duro lavoro diventandone rapidamente primo banchista proprio per l’abilità con cui sapeva preparare colazioni molto squisite.

Un personaggio unico e da sempre legato al litorale, dove ai tempi del dopoguerra conobbe Mirella che all’epoca aveva 16 anni e lavorava insieme al padre nella gestione del primo e unico emporio di Ostia situato a poca distanza dal bar di Raffaele in via degli Aldobrandini 19/21 (leggi qui).

Nel frattempo Raffaele è stato ritrovato nei pressi del Cineland di Ostia, dopo aver percorso a piedi una distanza di diversi chilometri, grazie alle ricerche avviate dai carabinieri e dal Comitato Scientifico di Ricerca Scomparsi Odv.

La scomparsa di oggi, seppur risoltasi nella stessa giornata -commenta Gaia Pensieri del Comitato Scientifico- purtroppo ci ricorda la drammatica vicenda di Lorenzo Moi, che fu investito da un bus proprio all’altezza del multisala dove è stato ritrovato Raffaele. Il ragazzo era anche lui fuggito dal pronto soccorso del Grassi. Preoccupa la facilità con la quale questi episodi accadono. Come Comitato ci stiamo attivando con un progetto di sicurezza proprio per il monitoraggio dei pazienti presenti in pronto soccorso, ed in particolare con l’ausilio di un braccialetto localizzatore destinato ai ì soggetti più fragili“.

Il giovane di Casal Palocco dopo essere stato dimesso dal pronto soccorso del Grassi morì sulla via del Mare travolto dal mezzo pesante in circostanze mai chiarite. “Una morte che si poteva evitare” hanno affermato i genitori che, recentemente, si sono opposti all’archiviazione del caso chiesta dalla procura di Roma certi del fatto che sarebbe bastato un trattamento sanitario obbligatorio “per evitare una fine assurda” (leggi qui).

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