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Ostia: incendio alla Casetta, lo stabilimento abbandonato dal Campidoglio ai vandali (VIDEO)

Lo stabilimento distrutto dall'incendio: sul posto sono appena arrivati i vigili del fuoco

In fiamme nel tardo pomeriggio di oggi a Ostia la Casetta, lo stabilimento abbandonato dal Campidoglio ai vandali. La struttura, già sfaldata dalle mareggiate e dall’incuria, in pochi minuti è stata avvolta da un forte incendio che non si esclude doloso.

Lo stabilimento distrutto dall’incendio: sul posto sono appena arrivati i vigili del fuoco

Il vento di Ponente, intanto, che si è alzato solo nel tardo pomeriggio dopo una giornata di pienone sulle spiagge del litorale, potrebbe mettere a rischio anche le attività vicine mentre una nuvola nera e acre si è alzata sul litorale.

I pompieri sono riusciti a raggiungere la Casetta intorno alle 19.15 di questa sera, a un quarto d’ora dalle prime segnalazioni.

Sul posto stanno lavorando più squadre per scongiurare che le fiamme si propaghino.

Ipotesi dolosa

All’interno delle capannine dello stabilimento poco prima sarebbero stati notati dei ragazzi. Non è escluso, quindi, che il fuoco sia stato appiccato e che, di conseguenza, si tratti di un incendio doloso.

La nuvola tossica

Una nuvola nera e tossica, intanto, si sta alzando ed è visibile in lontananza. A sprigionare il fumo acre le verniciature delle cabine e i rispettivi tettucci rivestiti in eternit e paglia, andati completamenti distrutti.

Proprio per via dello stato di abbandono dello stabilimento nei giorni scorsi era scattato l’ennesimo allarme. Delle tracce di eternit, sfaldansosi, erano finite sulla spiaggia e in mare.

L’erosione ha da tempo danneggiato le cabine e i tetti in eternit si sono sbriciolati. Da qui il sollecito del deputato Luciano Ciocchetti a Roberto Gualtieri: “Il sindaco dichiari lo stato di calamità naturale”.

L’incendio in corso nello stabilimento

La Casetta di Ostia, sul lungomare Amerigo Vespucci, era stata sequestrata indebitamente nel 2016 con l’accusa di abusivismo edilizio e poi ridotto a un mucchio di macerie dai vandali.

Nell’agosto del 2020, poi, era arrivata la conferma da parte della quarta sezione penale del tribunale di Roma, che ha pubblicato la sentenza con la quale assolve i concessionari “per non aver commesso il fatto”. Negli anni successivi la situazione, però, non è migliorata.

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