Nuovo Ponte della Scafa, altolà degli ambientalisti di Ostia

La Commissione Mobilità del Comune di Roma insiste sulla realizzazione dell’ecomostro alla foce del Tevere ma l’Associazione amici del Lungomare lancia un altolà

Il Campidoglio non rinuncia a realizzare il mostruoso e faraonico progetto di un nuovo ponte sul Tevere alto 18 metri e lungo 285. Bocciato dalla Conferenza dei Servizi, il piano si è rimesso in moto a livello politico. E per questo l’Associazione Amici del Lungomare di Roma ha scritto una nota per accendere i riflettori sulle gravi lacune di quel progetto.

La Commissione Mobilità del Comune di Roma insiste sulla realizzazione dell’ecomostro alla foce del Tevere ma l’Associazione amici del Lungomare lancia un altolà

La nota, firmata dall’architetto Bruno Spinozzi e sottoscritta da ben cinque associazioni ambientaliste tra le quali Italia Nostra e WWF, è stata inviata al direttore del Parco Archeologico Alessandro D’Alessio e al presidente della Riserva naturale statale del Litorale Romano Romeo De Angelis. Sono tre pagine ricche di spunti critici già evidenziati in fase di Conferenza dei Servizi, quando il progetto venne bocciato da alcune delle autorità coinvolte.

L’obiettivo primario della nota è quella di far archiviare definitivamente l’ecomostro previsto per affiancare l’attuale Ponte della Scafa nel collegamento tra le due sponde del Tevere e, quindi, tra Ostia e Fiumicino. Ricordato che il vecchio progetto – che il Campidoglio sta solo revisionando lasciandolo immutato nella sua sostanza – prevede un nuovo ponte “lungo ml.285 – a scavalco del TEVERE a quota di 18,028 ml – con 2 Viadotti entrambi lunghi ml.230 a due carreggiate di accesso” per un costo stimato nel 2007 di 27,2 milioni di euro, Spinozzi evidenzia diverse incongruenze.

Innanzitutto, “è venuto meno l’obiettivo principale dell’A.C. espresso nel S.I.A. di far ‘risalire il Tevere con grandi barche a vela’ poiché il ponte attuale su Via della Scafa resterà in situ come, da comunicato Stampa dell’ANAS – attuale unico gestore dell’arteria viaria in questione – in quanto ‘le prove di carico effettuate nel maggio 2022 hanno dato un esito positivo. Il ponte risulta sicuro e con buon tenuta’.” Altro punto debole è quello economico: a distanza di 17 anni dal suo finanziamento, quell’opera “oggi richiede un finanziamento pubblico probabilmente maggiore del doppio di quello iniziale” per l’adeguamento dei prezzi costruttivi.

Infine, aspetto non secondario, si sottolinea che nel “Piano Regionale Trasporti (BUR Lazio 05/01/2021) è stata prevista la realizzazione – nel breve periodo – di un grande ponte sul Tevere che, collegando la Via del Mare (all’altezza di Acilia Dragona) con l’autostrada per l’aeroporto di Fiumicino, intercetterà la maggior parte del traffico per l’Aeroporto, restituendo alla Via della Scafa la più corretta funzione di collegamento viario tra Ostia e Fiumicino”.

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Nelle fasce colorate i due diversi vincoli presenti nella zona, sponda Ostia, interessata dal nuovo ponte della Scafa

La Commissione Mobilità del Comune di Roma ha già svolto sedute per affrontare il tema e ha mostrato una pervicace insistenza sul vecchio progetto che subirebbe marginali modifiche. Da qui l’appello degli ambientalisti del litorale romano.

Insomma, se proprio ponte deve essere a fianco all’esistente, sia rispettata la prescrizione di un’altezza limite pari a 7,5 metri dal pelo dell’acqua del Tevere.