I letti a castello stipati uno sull’altro. Brande e cuscini a terra. Micro cucina lercia e un solo bagno. Scoperte in zona Termini delle case pollaio: in due seminterrati, di 30 e 40 metri quadri, vivevano in 21.
Due magazzini seminterrati trasformati in case pollaio: a viverci in condizioni disumane 21 bengalesi
A fare la scoperta oggi gli uomini del I Gruppo della Polizia Locale di Roma Capitale.
I caschi bianchi, diretti da Guido Calzia, hanno bussato negli “appartamenti” per un controllo ed hanno fatto la drammatica scoperta: due tuguri attigui, con micro finestre e pareti scrostate, davano un tetto a 21 cittadini bengalesi, tutti costretti a vivere in condizioni disumane.
Due magazzini seminterrati rispettivamente di 30 e 40 metri quadrati erano stati trasformati in case pollaio, dove era impossibile anche apparecchiare la tavola e dentro le quali bisognava fare la fila per andare in bagno.
Ad affittare i locali un cittadino bengalese che a sua volta aveva avuto il titolo di locare dal proprietario dei magazzini, un 80enne romano.
I caschi bianchi del Gruppo Tutela Ambiente a quel punto hanno fermato gli inquilini per procedere alla identificazione.
Gli occupanti delle micro case sono risultati regolari col permesse di soggiorno, e più o meno tutti, in maniera uniforme, hanno riferito di pagare complessivamente mille euro per vivere là. Sul punto, ci sono ancora in corso le verifiche.
I caschi bianchi, infatti, temo che gli inquilini venissero taglieggiati con ben altre cifre.
La verifica sui titoli esibiti inoltre continuerà nei prossimi giorni. Gli ispettori della Asl, presenti al controllo, a conclusione delle attività di competenza, potranno, ricorrendone i presupposti, chiedere la revoca della abitabilità.
I controlli mirati sul tema affitti e subaffitti non sono chiusi e potrebbero estendersi presto anche ad altri quadranti del primo municipio, a partire dall’area intorno a Termini e in piazza Vittorio.
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