Attenzione ai prodotti nel carrello della spesa questa settimana, dopo il nuovo allarme lanciato dal Ministero della Salute per quattro richieste di ritiro di alimenti nella grande distribuzione.
Si tratta di allerte per Listeria, Norovirus e pezzi di plastica in alimenti anche di marche arcinote e affidabili, con tutte le indicazioni utili per riconoscerle e riportare al punto vendita se già acquistate.
Allerta alimentare: la segnalazione anche per prodotti freschi della grande distribuzione ritirati dal commercio
L’occhio attento dei controlli del Ministero della Salute, ha raccolto anche questa settimana le allerte alimentari per i consumatori, per tutti quei prodotti che possono rappresentare un serio rischio per la salute negli scaffali e banchi frigo dei supermercati.
Condi pasta al salmone
Proprio tra i prodotti freschi infatti, si trova uno dei prodotti che segnaliamo, tra quelli più in uso per chi non ha molto tempo da dedicare alla cucina ma non vuole sacrificare il gusto. Stiamo parlando del condimento per pasta al salmone dell’azienda di produzione Magrini Le Delizie, attenzionato in queste ore e assolutamente da non consumare e riconsegnare al punto vendita per la presenza di Listeria.
Una pericolo da non sottovalutare, perché come noto la Listeria è una famiglia di batteri composta da diverse specie, e una di queste è la Listeria monocytogenes rinvenuta nelle analisi della salsa, provoca una malattia grave chiamata Listeriosi, che comporta elevati tassi di ricoveri ospedalieri e decessi proprio collegati al consumo di cibi infetti.
Nel banco frigo del supermercato, questo prodotto sarà riconoscibile per la specifica dicitura “Cuore di Salsa – bontà italiana” a base di salmone scozzese”, in confezioni singole da 90 grammi ciascuna e con il numero di lotto: 054/24 con scadenza relativamente lunga per il prodotto fresco, e cioè il 23 maggio di quest’anno.
Salsa alle noci
Della stessa marca poi, ad essere finita sotto la lente dei controlli di laboratorio per presenza di Listeria superiore ai limiti consentiti, è anche la salsa alle noci “Cuore di salsa”.
Il lotto a cui fare attenzione in tal caso è il 044/24 con data di scadenza 5 maggio 2024, e confezioni da 90 grammi.
Snack al cioccolato
Dopo il primo annuncio apparso sul sito del Ministero della Salute il 26 febbraio di quest’anno, per quanti stanno facendo delle piccole scorte per preparare i dolci per le feste di Pasqua, continua a preoccupare il pro memoria del Ministero della Salute per un noto snack al cioccolato.
Sotto la lente dei controlli è infatti finito un prodotto di una delle marche più affidabili di dolciumi distribuiti nella grande distribuzione, e cioè Milka.
L’allarme da non trascurare è quello di un rischio fisico, e cioè la presenza di corpi estranei di plastica all’interno delle barrette di cioccolato al latte delle Alpi, in particolare con biscotti al cacao in pezzi e ripieno di crema al latte.
Sfiziosi snack saranno in tal caso riconoscibili dal nome del prodotto denominato “Milka Oreo” che si presenta in barrette dal 37 grammi ciascuna e prodotto da Mondelez Polska Production sp. z o.o. Fabryka Wyrobów Czekoladowych w Skarbimierzu.
Il lotto da non consumare e da riportare al punto vendita è lo OSK0934422, con data di scadenza 1 agosto 2024.
Mirtilli surgelati
Arriva infine dal IN’S MERCATO S.P.A. la richiesta di ritiro del prodotto Mirtilli “Prima Voglia” prodotti dalla I. SCHROEDER KG in abbondanti confezioni da 300 grammi che si trovano in tal caso nel banco dei surgelati e con scadenza lunga, e cioè 2 agosto 2025.
L’allarme anche in tal caso, invita chi avesse già acquistato una o più confezioni a non consumare il prodotto, è quello della presenza di Norovirus nelle confezioni con numero di lotto: L030823.
Il Norovirus anche detto virus del vomito invernale causa la gastroenterite, con un’infezione caratterizzata da diarrea, vomito e fortissimi dolori addominali accompagnati anche da febbre alta e mal di testa.
La trasmissione avviene direttamente da persona a persona per via aerosol, o legata ad acqua o cibo infetti. La stragrande maggioranza di casi documentati collega la trasmissione al consumo di acqua o alimenti contaminati alla fonte, e cioè con acque infette, sia nel caso di frutti di mare che di verdure fresche o appunto di frutti di bosco.