l 2 gennaio dello scorso anno il blitz con vernice contro il palazzo del Senato, ora la condanna. Tre attivisti di Ultima Generazione sono stati condannati a 8 mesi di carcere (pena sospesa) e a pagare una provvisionale di 60mila euro per avere imbrattato con vernice arancione le finestre e il portone di palazzo Madama.
Il blitz con vernice rossa (lavabile) contro il palazzo del Senato: i tre attivisti non si pentono
I tre si erano presentati poco prima delle 8 a corso Rinascimento con bombolotti carichi di vernice. Subito fermati dai carabinieri sono finiti poi a processo dove hanno rivendicato l’azione e anche lo scopo, quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul cambiamento climatico dettata dall’inquinamento.
“Ci spaventa più il futuro del mondo che non un’aula di giustizia che purtroppo sapevamo di dover affrontare”, hanno spiegato. Il pm aveva chiesto un anno.
Nessuno sconto, invece, da parte della procura che aveva chiesto una condanna più alta, un anno di carcere.
I “danni”
L’accusa contestava danni per 40 mila euro sul portone e le finestre del palazzo del Senato mentre la difesa era convinta che il reato non si potesse nemmeno contestare.
A calcolare la cifra di 40 mila euro i consulenti nominati dalla procura. L’avvocato difensore, durante il suo intervento, ha spiegato e sottolineato che l’unico scopo del gesto messo in atto dai suoi assistiti è stato essenzialmente di natura ideologica e ha evidenziato che il materiale utilizzato per l’imbrattamento, in questo caso la pittura lavabile, non ha danneggiato in maniera permanente il palazzo.
Inoltre, ha fatto notare al giudice, che i costi sostenuti per la rimozione della vernice e per la ripulitura non hanno superato il 1.400 euro.
“Nessun danneggiamento, si trattava di vernice lavabile rimossa con un intervento di routine dalle pulitrici dell’Ama”, la spiegazione in aula non accolta però dal giudice.
Solidarietà
Durante l’udienza all’esterno di piazzale Clodio si sono radunati un piccolo gruppo di sostenitori per manifestare solidarietà au tre attivisti finiti a processo.
“Si tratta di cittadini che hanno agito a tutela dell’ambiente, come prescrive la Costituzione. L’accesso al Senato non è mai stato inibito e il materiale usato era stato scelto per non arrecare danni. Presenteremo appello”, afferma il difensore di Ultima generazione, l’avvocato Cesare Antetomaso.
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