L’annuncio del sindaco di Roma Roberto Gualtieri preoccupa i cittadini: tutti i dettagli sul limite dei 30 all’ora a Roma.
“L’obiettivo è trasformare in zone 30 all’ora il 70% delle strade di Roma entro la fine della consiliatura”. Queste le parole del sindaco di Roma Roberto Gualtieri a margine di un evento all’Auditorium Parco della Musica.
Per ora il Comune ha redatto un piano che prevede la nascita di 69 isole ambientali che, insieme a piste ciclabili e marciapiedi più ampi, prevederanno il limite a 30 all’ora.
“Per le zone a viabilità primaria non è immaginabile (la zona 30, ndr) perché ci sono funzioni che non sono compatibili. Penso agli autobus, alle linee express, ai tram, oltre al fatto che ci sono strade a scorrimento veloce che non consentono alcun tipo di limitazione del traffico”, ha affermato l’assessore Eugenio Patanè.
“L’obiettivo – ha dichiarato Patanè all’Agi – è ridurre gli incidenti e la gravità con limiti di velocità a 30 chilometri orari quasi ovunque, mentre sulle grandi arterie serviranno manutenzione stradale, ripensamento degli incroci e delle intersezioni più pericolose abbiamo già stanziato le risorse per intervenire sui primi dieci incroci o punti dove avvengono gli incidenti più gravi”.
Limite 30 all’ora a Roma: chi dice “no”
Intanto, nella Capitale sorgono le prime proteste. “Limite a 30 chilometri orari? A Roma ci pensano i cantieri”, ha ironizzato Fabrizio Ciliberto, presidente di Udicon Lazio.
L’associazione di tutela dei consumatori ha invitato Gualtieri a risolvere il caos della viabilità causato dai cantieri. “Chiediamo al sindaco di adottare misure tempestive per migliorare la situazione includendo un piano di gestione del traffico più efficiente – ha commentato Ciliberto – con particolare attenzione ai percorsi utilizzati dai lavoratori. Richiediamo miglioramenti immediati nei servizi di trasporto pubblico con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalle auto private”.
Limite 30 all’ora a Roma: chi dice “sì”
Luca Valdiserri, giornalista del Corriere della Sera e papà di Francesco, travolto e ucciso a 18 anni la notte dello scorso 19 ottobre 2022 mentre camminava su un marciapiede in via Cristoforo Colombo, parla invece così delle zone 30 a Fanpage.
“Io penso che il valore di una vita, non solo quella di Francesco ma quella di tutte le vittime della strada, sia un beneficio impagabile. Vorrei una discussione sulle Zone 30 che non sia politica e ideologica, ma fatta sul territorio. Per me è un piano molto buono sulla carta e, per esempio, con il tutor nella galleria di cui parlavo, il numero di incidenti è drasticamente diminuito”.
Quindi se il nostro obiettivo è salvare vite, quel tutor ha funzionato, e l’obiettivo è non pagare multe, il tutor è stato una disgrazia – dice Valdiserri che si interroga – Qual è la nostra priorità? La mia è di salvare vite. Per altri potrà essere poter andare alla velocità che vogliono perché la considerano una loro libertà. Per me il concetto di libertà è diverso”.
