Dopo la riattivazione dell'ambulatorio oncologico, l'Ospedale San Giovanni Evangelista si prepara alla riapertura di altre due ali del nosocomio
Malgrado le difficoltà dovute alle conseguenze dell’incendio che ha distrutto l’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli la notte tra l’8 e il 9 dicembre scorsi, nelle prossime settimane saranno riattivati diversi servizi sanitari del nosocomio, grazie all’avanzamento degli interventi in altre due ali del nosocomio.
La riapertura in tempi brevi dei servizi sanitari primari dell’Ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, al centro dell’incontro che si è svolto ieri tra la Regione Lazio, rappresentata dal direttore generale Alessandro Ridolfi, l’Azienda sanitaria locale Roma 5, alla presenza del direttore generale Giorgio Giulio Santonocito, e i sindacati del comparto.
Sul ripristino dell’operatività del nosocomio, se da una parte stanno pesando le esigenze della giustizia e dei tempi tecnici annessi alle indagini, nonostante la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli si stia muovendo con la massima sollecitudine, sono soprattutto le condizioni dell’ospedale le difficoltà più gravose.
All’esito del confronto sull’avanzamento degli interventi, sembrerebbe comunque possibile nelle prossime settimane, la riattivazione di diversi servizi sanitari che verranno ripristinati nelle Ali A e B.
Riaperture con le quali si allungherà la serie di attività tornate già disponibili, tra cui quelle ambulatoriali essenziali per i pazienti oncologici, ripristinate nell’Ala C dell’Ospedale, che ha riaperto le porte ai pazienti lo scorso 8 gennaio.
Tra le priorità ribadite nell’incontro che si è svolto nelle ultime ore tra l’amministrazione regionale e l’Asl Roma 5, c’è la riaperture dei reparti di Medicina interna e Chirurgia e del Pronto soccorso del San Giovanni Evangelista.
Spazi e funzionalità necessari a rendere fruibili le cure più urgenti, e che allo stato attuale dei lavori potrebbero essere assicurate entro la fine di questo mese di gennaio.
I prossimi step sono poi, il ripristino della centrale elettrica dell’ospedale, per la quale è stata già prevista all’installazione di due impianti provvisori qualora dovessero allungarsi i tempi per la riattivazione della cabina; e la verifica di tutte le apparecchiature.
Un passaggio fondamentale che sta già avvenendo nell’ospedale, con le conseguenti certificazioni e l’eventuale manutenzione.