A Roma i turisti lanciano le monetine sul Foro Romano: non Fontana di Trevi, ecco qual è il motivo

Dopo la Fontana di Trevi, anche al Foro Romano piovono monetine: vediamo perché anche questo monumento è diventato così popolare tra i turisti come auspicio di ritorno nell’Urbe

Un tempo era solo la Fontana di Trevi, simbolo di Roma e meta per centinaia di migliaia di turisti che gettavano monetine nella speranza di poter un giorno rimettere piede nella Capitale. Ora, alla celebre fontana si è affiancato anche il Foro Romano come meta di buon auspicio.

Il fascino del Foro Romano

Il Foro Romano si trova al Campidoglio e, per la precisione, all’angolo tra via Monte Tarpeo e via del Campidoglio, molto vicino alla sede del governo capitolino. E’ una delle – tante – tappe obbligatorie per chi visita la città, con l’unica differenza che anche questo sito, proprio come la Fontana di Trevi, è diventata meta di turisti che si voltano di spalle, aprono il portafoglio, esprimono il desiderio di ritornare in futuro a Roma e poi lanciano la fatidica monetina.

La tradizione della monetina: le origini

Per risalire alle origini di questa tradizione dobbiamo arrivare all’Ottocento. Il primo a gettare la fatidica monetina nella Fontana di Trevi fu un archeologo tedesco, Wolfgang Helbing, che si augurò di poter tornare presto nella Città Eterna. Un gesto che, nel corso dei secoli, ha riscosso un enorme successo ed è stato replicato da milioni di turisti. Ma che fine fanno tutti questi “soldini”? La giunta capitolina a rinnovato, per altri tre anni, il Protocollo d’Intesa con il Vicariato di Roma per destinare ad attività benefiche il denaro raccolto nella Fontana di Trevi.

Altre tradizioni romane: il lucchetto di Ponte Milvio

Non solo soldi. A Roma, città romantica per eccellenza, non poteva mancare una tradizione destinata all’amore eterno. Una leggenda storica vede infatti due innamorati che, per sugellare la loro storia d’amore, chiudevano un lucchetto a Ponte Milvio e poi gettavano la chiave nel Tevere. Un’usanza che è stata copiata dai fiorentini. A Firenze, infatti, i fidanzati mettevano un lucchetto sotto la statua di Benvenuto Cellini, su Ponte Vecchio, e poi buttavano la chiave nell’Arno.

 

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