Mercati con vernissage e ristorantini serali: come cambia il commercio a Ostia e dintorni

Approvato un nuovo regolamento per il commercio: ristorantini nei mercati comunali, wifi gratuito ed eventi culturali. Nuova vita per le edicole

mercato sociale

Una nuova vita per le edicole e mercati comunali coperti che cambiano la loro pelle, diventando luoghi di degustazione enogastronomica e di eventi culturali. Il X municipio ha varato il nuovo Piano del commercio e sono diverse le novità che trasformeranno il tessuto economico locale in chiave più internazionale.

Approvato un nuovo regolamento per il commercio: ristorantini nei mercati comunali, wifi gratuito ed eventi culturali. Nuova vita per le edicole

Il provvedimento è stato già approvato dal Consiglio del X Municipio il 27 dicembre scorso e riguarda il riordino e la localizzazione delle attività commerciali su suolo pubblico. Nella sostanza il piano definisce come sarà il commercio del futuro in un quadrante della Capitale a forte vocazione turistica e di servizio.

Nuove funzioni per i mercati comunali

Sono cinque i mercati comunali riconosciuti per il X Municipio: tre sono a Ostia (Appagliatore, Orazio dello Sbirro e Capo Passero) più Casal Bernocchi (ristrutturato in fase di assegnazione) e Casal Palocco (a San Giorgio, in ristrutturazione). Per tutti è previsto il cambio di orario, per apertura anche nelle ore serali, e la promozione della somministrazione di prodotti enogastronomici dei banchi presenti. Com’è già n molte città straniere (Spagna, Portogallo, Francia ad esempio), nei mercati si potrà mangiare, anche di sera, degustando i prodotti in vendita presso i banchi opportunamente elaborati.

Dove sarà possibile, verranno autorizzati spazi comuni dove svolgere attività culturali, promozione di libri e vernissage artistici. Per Appagliatore e Casal Palocco si intendono aprire le assegnazioni dei banchi vuoti anche a professionisti e artigiani. Incentivata la diffusione del wifi gratuito nei mercati comunali.

Il tetto all’Appagliatore

Che fine hanno fatto i fondi per la copertura del mercato Appagliatore? Dopo lo scandalo del dirottamento dei fondi stanziati dalla Giunta Raggi per la realizzazione della pista ciclabile (1,8 milioni di euro), l’amministrazione locale, sorvolando sulla vicenda, la chiude specificando che la copertura la dovrà finanziare il consorzio privato gestore del mercato. Il Piano del commercio appena approvato, infatti, “intende attivare una proceduta di project financing per la realizzazione della copertura del mercato”.

Nuova vita per le edicole

L’obiettivo del nuovo Piano del commercio è la “riqualificazione della rete delle edicole”. Per questo motivo si vuole promuovere “azioni commerciali diverse da quelle esistenti”. Si pensa di trasformare, laddove possibile, le edicole in “ciclofficine, luoghi dove affittare monopattini o altro, accorpare più strutture e permettere la somministrazione ecc”. Si pensa a favorire la trasformazione delle edicole in Punti di informazione turistica PIT nelle “aree di grande interesse strategico”.

Mercati saltuari

Restano nei luoghi tradizionali i mercati saltuari, per i quali si lavorerebbe anche per aggiungerne in quartieri che ne sono sprovvisti. Intanto, “è in corso di definizione la riallocazione del mercato di Nostra Signora di Bonaria (lunedì e venerdì) nella originaria sede di via Desiderato Pietri” e “si prevede il posizionamento del mercato di largo Cesidio da Fossa in via Andrea da Garessio (Acilia)”. Poi, l’obiettivo è di autorizzare mercati saltuari anche a Infernetto, Giardino di Roma e Dragonaevitando sovrapposizione delle date degli stessi”.

Il farmer market

E’ confermato che l’amministrazione locale sta lavorando al ripristino del vecchio mercatino bio, quello del sabato che si svolgeva in piazza Tor San Michele, nella nuova sede di via Pietro Rosa. L’intenzione, però, è anche quella di individuare nuove aree dell’entroterra per la realizzazione dei Farmer’s market “per mercatini biologici, a chilometro zero”.

Al tempo stesso, si vuole “creare una rete promuovendo i produttori diretti e i prodotti tipici locali caseari ed ortofrutticoli”, magari sviluppando “itinerari eco-turistici ed enogastronomici dedicati”.