Ostia, il “giallo” del mercatino di Piazza Tor San Michele: chiuso e mai più riaperto

Attivo dal 1997, ha servito generazioni di cittadini. Dal 24 dicembre scorso il Municipio ha interrotto la sua attività senza prevedere un bando per la riapertura

Ostia: è un vero e proprio “giallo” la chiusura e la mancata riapertura del mercatino biologico che dal 1997 fino allo scorso 24 dicembre era presente in Piazza Tor San Michele, una delle più caratteristiche della cittadina.

Attivo dal 1997, ha servito generazioni di cittadini. Dal 24 dicembre scorso il Municipio ha interrotto la sua attività senza prevedere un bando per la riapertura

Banchi di prodotti freschi che arrivavano ogni settimana dall’Agro Romano per oltre vent’anni, eppure, dalla scorsa vigilia di Natale, ultimo giorno d’attività, è stata imposta dal X Municipio la sua chiusura.

Tantissimi alimenti di qualità, da produttori diretti e biologici: frutta, verdura, miele, formaggi e molto altro.

Una presenza ormai fissa e gradita da molti utenti, che per 3 sabati al mese, dalle 9 alle 14, si presentavano sul posto per rifornire di cibarie le loro tavole, con grande soddisfazione.

L’area era adibita per ospitare un vero e proprio “mercato contadino organizzato”, che per sua stessa definizione deve poter disporre del suolo pubblico ed avere un accesso facilitato a piazze e spazi comunali.

Ostia, il "giallo" del mercatino di Piazza Tor San Michele: chiuso e mai più riaperto 1

Mercati come questo svolgono in tutta Italia un’importante funzione di sensibilizzazione e aggregazione che non può essere accomunata ai classici mercati comunali o a un supermercato e costituiscono a buon diritto un “unicum”.

Il municipio ha interrotto il mercatino di piazza Tor San Michele senza spiegarne il motivo, privando fatto la cittadinanza di un servizio apprezzatissimo da molte persone che si sono trovate, dall’oggi al domani, senza un gradito punto vendita dove acquistare un’ampia varietà di alimenti sani, di qualità e provenienti da tutto il Lazio.

Tuttavia, nel frattempo, lo stesso Decimo Municipio ha lanciato un bando per la realizzazione di ben 18 mercatini saltuari di quartiere ma non è previsto in nessuno di questi un concentramento di prodotti biologici a chilometro zero (leggi qui).

 A quanto risulta attualmente, il municipio non ha intenzione di fare un bando per poterlo ripristinare e la situazione ha spinto l’associazione che curava il mercatino ad avviare una raccolta di firme per chiederne la riattivazione: in due sabati, quello del 21 gennaio, e quello odierno, del 4 febbraio, sono state raccolte 500 firme.

A queste vanno aggiunte quelle ottenute tramite la petizione diffusa su internet dagli stessi responsabili, tuttora presente sulla piattaforma “Change.org”che, al momento in cui scriviamo, ha ricevuto l’adesione e la “firma digitale” di altre 503 persone (leggi qui).

Riguardo a tutto questo abbiamo intervistato in esclusiva per canaledieci.it l’organizzatrice del mercatino in questione, Caterina Della Valle, che ci racconta di quanto accaduto nelle ultime settimane: “Questo mercatino è sempre stato un punto di riferimento per tantissimi ostiensi, durava da oltre un ventennio, con 20 aziende agricole certificate “Bio”. Nel corso degli anni si sono susseguiti bandi e determine autorizzative che hanno  permesso di mantenerlo in vita”.

“Poi – spiega Della Valle –  sono cominciati i problemi fin dai tempi del commissariamento, aumentati ancor di più a partire dall’inizio della pandemia da Covid, dove aprivamo e chiudevamo con una facilità irrisoria. Da allora siamo rimasti con soli 6 banchi ma abbiamo sempre affrontato tutto con il sorriso e percepito forte l’amore dei cittadini che ci avevano scelto”.

“Lo scorso 24 dicembre – spiega – purtroppo è stato il nostro ultimo giorno lavorativo e la nostra sopravvivenza è messa in discussione da una serie di problematiche burocratiche che non ci permettono di avere le necessarie autorizzazioni per operare”.

“Il 21 gennaio – prosegue – abbiamo organizzato la prima raccolta firme, donando gratuitamente mandarini a chi si interessava a noi e sottoscriveva la petizione cartacea per sostenere la riapertura, e stessa cosa stamattina, questo sabato abbiamo regalato carote, come potete vedere dalle foto, a chi ha firmato per mantenerci in vita”.

“Moltisottolinea l’organizzatricehanno riconosciuto la bontà della manifestazione per la qualità dei prodotti, per la filiera corta, per il rapporto diretto tra utente e consumatore, per i costi bassi, per i laboratori del formaggio, pane, miele e altro e ogni volta, molto rispettosi dell’ ambiente abbiamo sempre ripulito la piazzetta, ma ora siamo stritolati dalla burocrazia e non sappiamo come trovare un accordo e una soluzione con il municipio”.

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Caterina Della Valle entra quindi nel merito delle diatribe burocratiche: “Nel dialogo che abbiamo avuto e stiamo cercando ogni giorno di mantenere con le autorità municipali, primo fra tutti Antonio Caliendo, assessore alle Attività produttive e al Turismo, abbiamo fatto da subito presente che  è stato un grosso danno per noi dover chiudere improvvisamente senza prima darci un’alternativa certa e concordare la zona dove spostarci. Quello che avremmo apprezzato sarebbe appunto che il X Municipio ci avesse permesso di continuare a lavorare sulla piazzetta e, contemporaneamente, assegnarci una zona dove poter trasferirci gradualmente, così da non interrompere di botto il servizio”.

“Quel che è successo nel periodo seguente alla Vigilia di Natale – racconta la Della Valle – lascia qualche dubbio: purtroppo immediatamente abbiamo dovuto chiudere, e poi, solo dopo, a seguito della prima delle nostre due raccolte di firme, le istituzioni locali si sono mosse proponendoci però alcune aree di Ostia – che preferisco non citare per non alimentare polemiche – che rappresentano a mio modo di vedere due zone che hanno bisogno di molto tempo per essere riconvertite e rese adatte ad ospitarci, un mercatino non si può installare dall’oggi al domani, e una collocazione come questa storica di Tor San Michele era davvero ideale”.

“Sarebbe servitoconcludepianificare in anticipo soluzioni ben studiate prima di imporci lo stop: così facendo siamo tutti bloccati, cessiamo di esistere e credo che se tutto andrà bene ci vorrà molto tempo, almeno un anno, per poter tornare sul mercato”.

Per chi fosse interessato a mettersi in contatto con l’organizzazione del mercatino biologico di Tor San Michele e rimanere informato sulla loro storia, è possibile visitare la pagina facebook ufficiale (leggi qui).

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