Emergenza freddo: nella Capitale attivati punti di raccolta coperte per chi vive in strada

Coperte, sacchi a pelo e indumenti di lana per combattere il freddo di chi vive in strada: gli indirizzi dove portarli nella Capitale

E’ stata lanciata in queste ore dalla Comunità di Sant’Egidio, una raccolta straordinaria di coperte sacchi a pelo e indumenti di lana. Una scorta che verrà distribuita durante le cene itineranti che si svolgeranno durante i mesi invernali, insieme ai pasti caldi a chi vive per strada.

L’iniziativa della Comunità è stata promossa nei giorni del discusso affidamento diretto deciso dal X Municipio di Roma del Piano freddo dopo che erano andate deserte ben due gare di appalto per 15 senza fissa dimora.

Coperte, sacchi a pelo e indumenti di lana per combattere il freddo di chi vive in strada: gli indirizzi dove portarli nella Capitale

“Non restare indifferenti, ma fermarsi per proteggere e aiutare”, sono queste la parole che accompagnano l’iniziativa di raccolta coperte per i senza fissa dimora che è stata attivata in queste ore dalla Comunità di Sant’Egidio, per fronteggiare la prima forte ondata di freddo di questo inverno nella Capitale.

Ognuno – spiega in una nota l’Associazione pubblica di laici della Chiesa che svolge opere di solidarietà – può fare qualcosa per mettere al riparo chi in questi giorni è a rischio, non solo per le temperature più rigide ma per la solitudine”.

Un invito che la stessa Comunità consente di raccogliere fattivamente anche a Roma, dove sono operativi in queste ore alcuni punti di raccolta straordinaria di coperte, sacchi a pelo e accessori di lana per i senza dimora, da distribuire insieme a bevande e pasti caldi.

Piccoli e grandi aiuti per combattere il freddo potranno essere portati in diversi punti di raccolta. In primis alla Città Ecosolidale, in via del Porto Fluviale 2, dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle 12:00, mercoledì dalle ore 16:00 alle 19:00 e sabato dalle ore 9:00 alle ore 13.00.

Altre sedi attive per l’emergenza freddo, saranno poi quella dell’Eur Laurentino in Piazzale K. Adenauer, sabato dalle ore 10-12,30; e in Via Ignazio Silone, angolo Via F. lanza (VI Ponte) giovedì ore 17-19,00; a Pietralata in Via Matteo Tondi 80, nei locali della Parrocchia S. Vincenzo Pallotti, nei giorni di giovedì 11, 18 e 25 gennaio dalle 17:30 alle 20:00, e Sabato 13 e 27 gennaio dalle 9:00 alle 12:00.

Infine, coperte sacchi a pelo e indumenti di lana tra maglioni, cappelli e sciarpe potranno essere portate nel quartiere Pigneto in Via Avellino 4, alla Parrocchia di S. Elena, solo nella giornata di mercoledi dalle 18:00 alle 19:30; e nella Casa della Comunità in zona Tuscolana, in piazza dei Consoli 17, tutti i giovedì dalle 17 alle 19,00.

I centri di accoglienza notturna

Con l’emergenza freddo, a proseguire sarà anche l’accoglienza notturna a Palazzo Migliori (vicino a San Pietro), gestita insieme all’Elemosineria Apostolica, all’interno della Villetta della Misericordia all’interno dell’ospedale Gemelli, nelle chiese di San Calisto e del Buon Pastore a Trastevere e in altri luoghi della Capitale.

E’ un numero in crescita quello dei senza fissa dimora nella Capitale, aumentato di pari passo alla povertà di tante famiglie che non sono riuscite a risollevarsi dalla pandemia di Covid.

Sono i “nuovi” poveri spiegano gli esperti che non sarebbero nemmeno facilmente quantificabili, perché in molti casi hanno trovato come alternativa ad una fine peggiore, la vita in strada con numeri elevati ma sfuggenti.

Il problema nella Capitale, è affrontato a livello municipale con fondi pubblici messi a bando per il ricovero di un certo numero di senza fissa dimora, e a cui possono aderire solo delle realtà e strutture con determinati requisiti per ospitare le persone disagiate di notte.

Una possibilità che da oltre due anni, rappresenta nel X Municipio una tribolata procedura risoltasi solo lo scorso dicembre, sul filo di lana, con l’affidamento per un importo di circa 30mila euro proprio alla Comunità di Sant’Egidio il 22 dicembre, dovendo diventare in appena 48 ore pienamente operativa per ospitare 15 senza fissa dimora al caldo e con la colazione compresa fino al 1° marzo 2024.

E la decisione di ospitare i senza fissa dimora nel bar in disuso della stazione Castelfusano come già accaduto nel 2022, sta sollevando gli animi dei cittadini, non certo contrari al piano freddo, ma all’uso di quei locali, ritenuti inadeguati a tal scopo oltreché una ferita aperta per quanti vorrebbero il servizio di ristorazione della stazione ripristinato.