Notti al gelo per troppi senza fissa dimora: il Campidoglio in ritardo con tensostrutture garantite nel 2022

A Roma oltre 20mila senza fissa dimora: la città impreparata all'accoglienza anche rispetto allo scorso anno

Questo inverno a Roma per molti senza fissa dimora sta significando nessuna alternativa notturna all’addiaccio, con pochi ricoveri per dormire e nessun posto dove poter essere accolti con il proprio cane, spesso l’unico amico di persone che vivono ai margini.

Lo denuncia l’Oipa in queste ore che si avvicinano alla Vigilia di Natale, sottolineando l’impreparazione della città rispetto allo scorso anno, dove circa un centinaio di posti letto erano stati allestiti al Testaccio.

A Roma oltre 20mila senza fissa dimora: la città impreparata all’accoglienza anche rispetto allo scorso anno

I senza fissa dimora a Roma sono in tanti in numero maggiore rispetto allo scorso anno anche secondo l’Istat che elaborando un censimento con dati complessi ha  dichiarato fino al 2021 una popolazione superiore a 22mila persone.

Difficile immaginare che questi dati siano diminuiti in due anni, disastrosi anche per l’economia di famiglie con un’abitazione, per questo sembra assolutamente inadeguata la risposta del Campidoglio in termini di emergenza per i clochard che arriva in questo inverno, meno rigido di altri di giorno, ma di notte freddo e umido nella Capitale.

In questi giorni poi in cui è fisiologica la ricerca di un conforto, le temperature che si sono abbassate ulteriormente di notte stanno mettendo a dura le persone in condizioni di disagio sociale, e i più penalizzati sono i senza fissa dimora con un cagnolino al seguito.

La denuncia arriva da Oipa che in una nota segnala la totale assenza di posti nella Capitale per i senzatetto con cani. Quest’anno secondo quanto riferisce l’Organizzazione internazionale protezione animali, ci sarebbe stato perfino un passo indietro rispetto al 2022, in riferimento alla predisposizione di una tensostruttura adeguata.

L’anno scorso un centinaio di persone riuscirono a trovare riparo con gli unici compagni di vita a quattro zampe, alla Città dell’altra Economia a Testaccio, una struttura in grado di accogliere più di 70 persone, della quale quest’anno non c’è ancora traccia.

L’Organizzazione da anni invita le Amministrazioni e gli enti ad allestire strutture stabili in grado di accogliere i clochard con i loro fedeli compagni a quattro zampe.

Un’utopia rispetto alla necessità del qui e ora, che almeno in inverno attendono risposte. Secondo i volontari allo stato attuale le Sala operativa sociale capitolina al numero 800440022 riferisce di non avere  disponibilità ad ospitare persone senza tetto con cani, me il problema più in generale vede un’insufficienza di posti con riferimenti certi anche in zona decentrate della capitale.

“L’anno scorso – dichiara Oipa – Roberto Gualtieri dichiarò all’inaugurazione del tendone al Campo Boario: “Qui sarà possibile venire anche con gli animali perché spesso la volontà di non privarsi della loro compagnia è una delle ragioni che spinge queste persone a non accettare l’ospitalità in queste strutture”.

Intanto sono già diversi i casi di morte per ipotermia di persone che vivevano ai margini, una donna la scorsa domenica è stata ritrovata senza vita in strada in pieno centro storico addobbato a festa mentre si svolgevano manifestazioni benefiche e raduni gioiosi. Una gioia offuscata da questa ennesima tragedia della povertà.

A Ostia il piano freddo è stato un flop

Mentre l’assessorato competente del X illustra come non dovrebbe più esserci la differenziazione nelle stagioni della necessità per i senza fissa dimora, quella vera di necessità per non far morire di ipotermia le persone in disagio, non vede pianificato nei tempi nemmeno il minimo aiuto per i ricoveri invernali in un municipio come il X con oltre 230mila abitanti, e dove peraltro le persone disagiate arrivano da tutti i quartieri della città.

Con i bandi di gara per il Piano freddo andati deserti e destinati al ricovero dei senza fissa dimora, la corsa all’emergenza nel Municipio ha dovuto cercare riparo con situazioni raffazzonate mentre si elabora un progetto diverso.

E’ intanto lodevole il bando da quasi 10 milioni di euro per la realizzazione delle stazioni di posta con i fondi Pnrr nella Capitale, con la ricerca sul mercato di enti del terzo settore disponibili ad aprire e gestire centri di accoglienza completi di posti letto, docce, servizio pasti e uno sportello sociale per senza dimora. Ma per farle bisognerà attendere parecchio, in primis perché la chiamata ufficiale e rispondere, scade il 5 gennaio.